MONTREAL (CANADA) - E' durata quattro round l'avventura di Andrea Di Luisa in Canada contro il romeno Vincent Bute, ex campione del mondo. Quattro round passati a studiare l'avversario, in un match che per bouna parte si è trascinato nell'attesa che succedesse qualcosa, con gli avversari a studiarsi senza mai sbilanciarsi alla ricerca del colpo giusto.
La svolta nella quarta ripresa, quando Di Luisa ha preso confidenza e ha iniziato a portare qualche buona combinazione, accendendo di colpo la sfida. Il pugile campano, viterbese d'adozione, è riuscito ad andare a segno col gancio sinistro, ma Bute non è crollato e ha risposto a sua volta centrando in pieno l'italiano.
Di Luisa è andato giù, si è rialzato prima del conteggio dell'arbitro ma di fatto ha finito lì la sua avventura in terra canadese: il padre e manager ha lanciato l'asciugamano in segno di resa, preoccupato da un ematoma sotto l'occhio sinistra che iniziava a gonfiarsi.
''Non faceva così male - ha poi spiegato Di Luisa a fine match - ora sto bene, mi sentivo ancora solido. Sono finito giù senza vedere il colpo. Ma rispetto la decisione del mio maestro, che poi è anche mio padre''. Un peccato, ma la trasferta oltre l'Oceano è comunque servita a far conoscere il pugile italiano in un scenario importante come Montreal. Bute, dall'altra parte, ha pianto commosso dopo la vittoria: una sconfitta l'avrebbe probabilmente convinto a ritirarsi.