ANNO 25 n° 88
Emergenza arsenico, Luzi: ''Regione intervenga''
Dopo il consiglio provinciale

VITERBO - “Sull’emergenza arsenico, per quanto concerne la concentrazione che oscilla tra i 10 e i 20 microgrammi/litro, la Regione Lazio interverrà, ma non si sa quando. Sicuramente non prima della scadenza della deroga concessa dall’UE fissata al 31 dicembre 2012. E’ emerso dal Consiglio provinciale straordinario che si è svolto martedì scorso su richiesta del gruppo consigliare del Partito Democratico”.

Lo dichiara in una nota Mirco Luzi, sindaco del comune di Castiglione in Teverina e consigliere provinciale Pd, che spiega: “A meno di nove mesi dalla scadenza della deroga dell’UE, la Regione Lazio non ha ancora definito, dopo un anno di commissariamento, un piano esecutivo per il superamento dell’emergenza per quanto riguarda quei Comuni in cui la concentrazione di arsenico oscilla tra i 10 e i 20 microgrammi/litro, una fascia che coinvolge oltre 100 mila abitanti della provincia di Viterbo”.

“Nonostante la Regione abbia deciso di intervenire direttamente – aggiunge -, senza il coinvolgimento e il supporto dei Comuni, l’Assessore Mattei non ha saputo indicare gli interventi definiti per gli acquedotti (tuttora allo studio dell’Università La Sapienza), le risorse economiche necessarie e soprattutto i tempi di realizzazione”.

“Due sono state – prosegue - le certezze emerse dal Consiglio provinciale: la prima, la Regione non ha predisposto ancora le risorse economiche necessarie (ha stanziato solo 6 milioni su una previsione di 18 milioni); la seconda, il 1 gennaio 2013 gran parte dei Sindaci della nostra Provincia dovranno firmare le ordinanze di non potabilità dell’acqua”.

“L’intervento diretto dei comuni – sottolinea -, richiamato dall’Assessore provinciale Equitani è praticabile, soltanto se la Regione assegna direttamente ai Comuni i finanziamenti necessari ed eseguono loro stessi gli interventi di concerto con l’ATO. Ma non si può chiedere ai Comuni di intervenire con proprie risorse perché l’Assessore Equitani sa benissimo le difficili condizioni finanziarie dei Comuni”.

“Credo – conclude - che chi rappresenta le istituzioni ad ogni livello debba fare le dovute pressioni sul Presidente Polverini, per risolvere una questione che riguarda un bene di prima necessità per i cittadini come l’acqua e la loro salute”.




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