ANNO 25 n° 88
''Il ragazzo non ha mai preso una nota''
L'avvocato Valentini che assiste i genitori del minore umiliato dall'insegnante:
''Inaccettabile che la colpa di quegli atteggiamenti sia attribuita alla sua vivacità''

VITERBO – ''Leggo che aveva 6 in condotta, eppure il ragazzino non ha mai preso una nota sul registro. E anche ammesso che il suo comportamento fosse troppo irrequieto ed esuberante questo non giustifica di certo l’atteggiamento dalla professoressa''. Sono le parole dell’avvocato Enrico Valentini, che assiste i genitori del minore, alunno di una scuola media di Bagnoregio, che l’insegnante avrebbe più volte umiliato e sbeffeggiato di fronte ai compagni.

 

Per questo, i primi di febbraio, hanno deciso di sporgere denuncia in questura, preoccupati dal comportamento del figlio, sempre più teso e nervoso. A seguito delle indagini condotte dalla squadra mobile e coordinate dal sostituto Paola Conti, alla professoressa è stato notificato un provvedimento di interdizione ed è stata quindi sospesa dall’insegnamento.

 

Preso di mira, emarginato, umiliato e sbeffeggiato di fronte ai compagni. E in alcuni casi, stando alla versione dei genitori, la professoressa avrebbe anche ironizzato sui suoi disturbi, definendoli una cosa negativa. Già, perché l’alunno, seppure vivace dal punto di vista intellettivo ha problemi nello sviluppo fisico e lievi disturbi cognitivi.

 

I genitori del ragazzino sono venuti a conoscenza della situazione a Natale, quando il ragazzino ha confermato di essere oggetto di maltrattamenti per poi mettersi subito a piangere e chiudersi in se stesso. Episodi come essere messo su una sedia, immobilizzato da un compagno più pesante e sbeffeggiato pubblicamente su istigazione dell’insegnante. O, ancora, ''buttato'' fuori dalla classe da due compagni sempre su ordine della professoressa. Dopo averne parlato con la dirigente scolastica, che aveva assicurato loro una verifica su questi episodi, la situazione non è cambiata di molto. E così, i primi di febbraio, i genitori del ragazzino, che nel frattempo era diventato sempre più triste e tendeva a isolarsi, si sono rivolti in questura per denunciarla.

 

''Gli episodi contestati all’insegnante - prosegue l’avvocato Valentini – trovano conferma nelle indagini finora svolte dalla squadra mobile. Ma perché la scuola non è intervenuta prima che il caso esplodesse? Si sarebbero potuti prendere provvedimenti sia verso lo studente che verso l’insegnante, evitando così queste pesanti ripercussioni sulle persone coinvolte. Forse la professoressa non si è resa conto delle sue azioni, che ovviamente verranno approfondite, ma niente legittima quegli atteggiamenti. Tantomeno la vivacità di uno studente. Studente che ora è tornato in classe e sembra sereno: ''Cerchiamo il più possibile di tutelarlo – aggiunge Valentini -, restano da accertare le conseguenze della vicenda sotto il profilo psicologico''.

 

La professoressa, ora iscritta nel registro degli indagati per maltrattamenti aggravati, è assistita dall’avvocato Giovanni Labate e si ritiene innocente, estranea a quelle accuse così gravi. Cinquantanove anni, ventotto come insegnante, non è originaria della zona ma di un paese umbro ai confini con la Tuscia e ha iniziato a insegnare alla scuola media di Bagnoregio lo scorso anno scolastico. Il tribunale di Viterbo ha emesso nei suoi confronti un provvedimento di sospensione dal lavoro a tempo indeterminato.

 

La vicenda ha interessato anche le testate nazionali. Dell’episodio si è già interessato il Corriere della Sera e oggi, probabilmente di fronte alla scuola, è atteso l’arrivo delle telecamere del programma Unomattina.




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