ANNO 25 n° 88
L'Italia adotta Bruno e Chiara, i cani mascotte dei militari italiani a Kabul

Una storia di quelle che scaldano il cuore e che dimostrano che l’amore sconfinato tra uomini e animali può superare le difficoltà e le distanze.Bruno e Chiara, due splendidi pastori del Caucaso, arriveranno domani mattina, alle 5.40, al terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino, con un volo proveniente da Kabul.

Non sono due cani comuni. Sono stati i compagni di missione dei soldati italiani della base di Bala Murghab, nel nord dell’Afghanistan. Bruno, in particolare, è un vero cane soldato. Non ha grado ma è come se lo avesse perché con i militari italiani ha condiviso tutto, dalle pattuglie appiedate nei villaggi, al cibo della mensa. Per due volte gli afgani hanno cercato di ucciderlo, da piccolo spezzandogli le zampe e, lo scorso gennaio, sparandogli. Ma è sopravvissuto e ha sviluppato un forte istinto di protezione nei confronti dei suo fratelli in mimetica tanto che ringhiava a tutti coloro che non ne indossassero una.

Quanto, a settembre, gli italiani hanno lasciato la base avanzata di Bala Murghab, Bruno sarebbe di sicuro stato ucciso se i nostri soldati non lo avessero portato via con loro. Grazie alla tenacia del tenente Gianluca Missi e alla collaborazione dell’Enpa è stato possibile organizzare il trasporto in Italia di Bruno e della sua compagna, Chiara. I due animali, che hanno fatto scalo oggi ad Abu Dhabi, sono accompagnati dal capitano Giuseppe Lorenzini.

Domani, a Fiumicino, ad attenderli troveranno proprio il tenente Missi assieme alla presidente dell’Enpa Carla Rocchi; al direttore scientifico Ilaria Ferri. Due squadre del servizio delle guardie zoofile Enpa, capitanate dal responsabile nazionale Marco Bravi, prenderanno in custodia Bruno e Chiara che saranno trasferiti nella sezione Enpa di Perugia per terminare la fase di quarantena. Poi saranno adottati da un italiano che ha espresso il desiderio di averli con sé. Storia a lieto fine di un cane soldato.

ilmessaggero.it




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