ANNO 25 n° 110
Oggi le autopsie di Papini e Lisei
In corso gli accertamenti sull'autocisterna in cui stavano versando il percolato

SAN LORENZO NUOVO – Sono previsti per questa mattina le autopsie sulle salme di Roberto Papini e Fabio Lisei, gli operai viterbesi morti lunedì mattina alla Kyklos di Aprilia, l’impianto che produce compost dalla frazione organica dei rifiuti derivanti dalla differenziata.

L’autopsia è stata disposta dal magistrato Luigia Spinella per fare chiarezza sulle cause del decesso dei due. Sulla dinamica dell’incidente, invece, si attendono ancora i risultati degli esami, effettuati dai tecnici dell’Arpa e della Asl di Latina, sull’autocisterna da cui si è sprigionata la nube tossica.

Le due vittime, Fabio Lisei e Roberto Papini, erano dipendenti della “Mira”, la ditta di Orvieto che ha avuto il lavoro in subappalto dalla EcoSpazio 2000, titolare del contratto per lo smaltimento del percolato.

I due operai si trovavano all’interno della Kyklos per caricare due autocisterne di percolato, un liquame prodotto durante la fermentazione dei rifiuti, classificato come rifiuto speciale ‘’non pericoloso’’, quando, in seguito allo sprigionamento di una nube tossica, hanno perso la vita.

Secondo le prime ipotesi, la nube sarebbe stata provocata dalla reazione chimica tra il percolato e alcuni residui di una sostanza che si trovava nella cisterna. Proprio per questo motivo il pubblico ministero ha fatto sequestrare il mezzo sul quale i due uomini stavano lavorando al momento dell’incidente. Sequestro che invece non c’è stato per l’impianto Kyklos, che già dal primo pomeriggio di lunedì ha riaperto i cancelli per permettere ai camion di conferire il materiale.




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