ANNO 25 n° 88
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''Saremo in piazza fino alle dimissioni di Letta''
Presidio a oltranza al casello di Orte, domani manifesteranno a Roma

ORTE – (roc) ''Il presidio davanti al casello autostradale di Orte continuerà fino a quando questo governo e questo parlamento non si dimetteranno''.

Roberto Mazzilli, coordinatore provinciale del movimento, è determinato, ''e insieme a me – dice- tanta gente che ogni giorno si unisce a noi''.

La protesta non si è fermata neanche domenica: ''Non avevamo il permesso della questura e eravamo disposti a tornare oggi (ieri, ndr), ma ci hanno concesso di sostare anche nel giorno festivo purché togliessimo cartelli, striscioni e trattori. Così abbiamo fatto e domenica abbiamo mantenuto il presidio al solito posto, sotto il lampione della rotonda antistante il casello di Orte''.

Ieri mattina di nuovo trattori, qualche Ape 50, striscioni, e soprattutto tante persone. ''Con il calare della sera il freddo si fa pungente – dice ancora Mazzilli – e qualcuno non ce la fa e se ne va, ma quelle che restano non sono mai meno di una cinquantina di persone''.

''Una cosa è certa – aggiunge il coordinatore del movimento – non ce ne andremo da qui fino a quando non avremo raggiunto il risultato''. E per risultato non intende propriamente una cosa da poco: ''Ce ne andremo – spiega infatti Mazzilli – soltanto quando il governo si dimetterà e il parlamento sarà sciolto perché sono entrambi incostituzionali. Non lo diciamo noi ma lo ha detto un organo dello Stato. Fino ad allora andremo avanti a oltranza''.

Il presidio di Orte, a quanto pare, ha avuto adesioni anche dalle province limitrofe di Terni e Rieti: ''A Terni – conferma l’esponente viterbese – non sono riusciti a prolungare la presenza sul loro territorio e si sono aggiunti a noi, così come anche alcune persone del Reatino. Dalla provincia di Viterbo, invece, sono confluiti un po’ da tutti i centri, abbiamo gente anche di Monte Romano''.

Come vi comporterete con la manifestazione prevista domani a Roma, considerando le polemiche e le spaccature tra Forconi.

‘’No, non è così, noi non siamo Forconi. Noi siamo il Movimento 9 dicembre. Siamo nati con la protesta degli agricoltori, a cui si sono progressivamente aggiunti artigiani, commercianti, pensionati e studenti. Persone vere che non ce la fanno più ad essere vessate e ad andare avanti. In una parola siamo il popolo. Un popolo che mercoledì (domani, ndr) manifesterà senza tentennamenti e lo farà, non a caso, a Roma proprio in piazza del Popolo, la nostra piazza''.

I momenti più tesi sono quando i manifestanti accendono i trattori, si mettono in coda e a passo di lumaca fanno il giro della rotatoria antistante il casello autostradale dove hanno posto il loro presidio. Una manovra che si ripete ogni ora, immancabilmente, dalla mattina alla sera.

Nei momenti di maggior traffico qualche automobilista protesta, si attacca al clacson o impreca contro di loro: ''Stiamo facendo una lotta - dice il coordinatore del movimento - non solo per noi ma per tutti. Questo la gente lo ha capito e, tranne qualche caso sporadico, le persone e gli automobilisti che passano ci incoraggiano ad andare avanti, ci offrono il caffè, sono solidali''. Ieri sera qualcuno gli ha portato anche la cena.

Stamattina si torna al freddo e domani a Roma, ''ma senza smobilitare il presidio di Orte'' – puntualizza Roberto Mazzilli.




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