ANNO 25 n° 110
Sesso, soldi e tradimenti: anonimo sparge “veleni” a Capodimonte
Lettere diffamatorie inviate a 56 persone; presi di mira numerosi uomini e donne del paese: partono le denunce contro ignoti

di Erotico Lupin

VITERBO - A Capodimonte sarebbero cinquantasei i destinatari di due lettere anonime in cui si raccontano storie di sesso, soldi e corna di alcune persone. Si “sparla”, come dice l’anonimo estensore delle lettere, ognuna di due fogli, scritti, sembrerebbe, al computer.

Naturalmente in paese non si parla d’altro, anche perché il novello Pasquino lacustre tira in ballo decine di persone, senza farne mai il nome, che rimanderebbero a personaggi conosciuti da tutti: da un prete al suo aiutante, a qualche amministratore e dipendente comunale, ma anche a non meglio identificati commercianti, imprenditori, medici, farmacisti e pecorai.

Ce n’è per molti, insomma. Storie e aneddoti raccontati con sarcasmo, con dovizia di particolari e con un linguaggio sin troppo esplicito, decisamente volgare, in cui i protagonisti vengono chiamati quasi sempre con una sorta di soprannome di fantasia, ma connotati in un contesto “indiziario” che certamente li rende riconoscibili in paese.

È stato lo stesso anonimo estensore, nella prima lettera, a scrivere di aver mandato le “missive” a 56 persone del posto, ma ormai ne sono venuti a conoscenza praticamente quasi tutti e sono diventate motivo di dibattito nelle case e nei luoghi pubblici.

Più che gossip, a cui gran parte delle gente sembra non credere, gli scritti sembrano avere l’intento si spargere veleno e di “vendicarsi” forse di altri “veleni” subiti.

“Un consiglio – si dice infatti nella seconda missiva – fermate le lingue altrimenti non mi fermerò a notizie superficiali e sarete i primi ad essere distrutti dalla lingua”.

Ma intanto c’è anche chi ha preso tutto sul serio e, infastidito dalla violenza di quegli scritti, ha sporto denuncia contro ignoti.

Altri invece nelle discussioni informali integrano o rettificano con altri particolari e personaggi situazioni e storie portate a galla dalle due lettere.

Fattostà che il repertorio di volgarità con cui vengono chiamate le donne e il rispettivo vocabolario osceno con cui vengono definiti gli uomini presi di mira (“cornuti” è la parola più soft) ha scatenato chiacchiere a non finire e una vera e propria caccia all’uomo, autore, o autrice, delle due lettere.

Una storia da provincia profonda, che, neanche a dirlo, a Capodimonte sarà destinata a tenere banco per un bel pezzo, ma anche a mettere alla prova il senso civico dell’intera comunità. Ma solo il tempo dirà se la diffamazione messa in atto modificherà rapporti ed equilibri.

Certo, le ultime due righe dell’anonimo autore non lasciano ben sperare per la fine veloce della querelle: “Imparate a fare i c… vostri o sarete annientati dalla vostra stessa arma. Chiaro?”.

Chiaro.

 




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