ANNO 25 n° 79
Ai B&B non piace la tassa di soggiorno
Undici titolari (su 18) di Bed & breakfast contrari all'iniziativa del Comune
23/07/2014 - 17:35

di Alessandra Pinna

VITERBO – Per gli amministratori sarebbe un rimedio funzionale alla crescita e allo sviluppo del turismo, per altri è solo un dazio che va ad frenare le persone che decidono di visitare Viterbo. E’ la tassa di soggiorno, il balzello riservato ai turisti che sarà introdotto nei prossimi mesi. Una sorta di pedaggio (che, da quanto annunciato dal sindaco Michelini, andrà da 1 a 3 euro a persona registrata, a notte), che il viaggiatore dovrà versare agli alberghi e ai Bed & Breakfast e che poi andrà a finire nelle casse comunali. E se l’idea di recuperare soldi per reinvestirli nel turismo è piaciuta tanto a Palazzo dei priori, così non è stato per i gestori dei B&B, che si sono detti contrari alla sua introduzione. Su un campione di 18 strutture interpellate da Viterbonews24 il secco ‘'no’’ è arrivato da 11. Tre proprietari si sono detti favorevoli, tre hanno risposto ‘’nì’’, mentre una (B&B Serenella) ha risposto ‘’non ho tempo da perdere con queste cose’’. A mettere le mani avanti, come detto, sono stati la maggior parte dei gestori, i quali si sono detti del tutto contrari alla tassa. ‘’Nonostante l’ottimo servizio che offro - ha spiegato la proprietaria del B&B San Faustino – quest’anno ho dovuto abbassare i prezzi per cercare di lavorare. Sono in totale disaccordo con l’introduzione della tassa ai turisti perché Viterbo non ha dei servizi mirati per loro’’. Ecco, i servizi. Proprio su questo punto i gestori non trovano giusto far pagare il balzello alle persone che decidono di visitare la Città dei Papi. ‘’Vogliamo tassare senza offrire qualcosa ai turisti? – chiedono i proprietari del Terme di Rosa – la città non può ancora permetterselo. Prima i servizi e poi la tassa’’.

Dello stesso avviso anche i gestori del Vecchio Olmo, Il Giardino, La Porticella e Il Dolce grappolo, i quali hanno riportato anche le lamentele dei turisti che hanno soggiornato nelle loro strutture. I problemi più frequenti vanno dalla mancanza dei bagni pubblici, alle buche nelle strade, ai locali chiusi nei giorni di festa, alla carente cartellonistica stradale e alla mancanza di navette che portano i turisti dai parcheggi al centro storico. ‘’Far aumentare i costi al turista in questo momento di crisi è una scelta senza senso. – spiega il gestore dell’Antica locanda degli atti - I disservizi sono sotto gli occhi di tutti: manca la promozione del territorio a livello nazionale e i punti di informazione. Quello che non manca – tiene a precisare – è invece la maleducazione e l’inciviltà di molti cittadini, che lasciano immondezza in giro per le vie senza curarsi minimamente del decoro della città. Credo che prima di introdurre la tassa – ha concluso – il Comune debba risolvere diverse criticità. Solo in quel momento potrei essere d’accordo’’. L’imposta di soggiorno per i turisti, abolita nel 1991, è stata reintrodotta nella legislazione italiana nel 2011 da Governo Berlusconi per ‘’migliorare i servizi turistici di paesi e città, promuovere le bellezze patrie o avviare restauri’’. In alcuni casi, però, è stata utilizzata da alcuni Comuni per ripianare i buchi del bilancio e, per questo motivo alcuni gestori si sono detti scettici sull’effettivo utilizzo che poi l’amministrazione intenderà farne. Molto più drastica la proprietaria di un B&B che ha confermato il suo no ‘’perché tanto con quei soldi ci compreranno qualche appartamento’’. Poi ci sono stati gli indecisi, quelli del ‘’nì’’. I proprietari della Locanda del Riccio tendono al no ma non sono del tutto contrari, quelli del B&B dei Papi prima di esprimersi in merito attendono un incontro organizzato da una consigliera comunale di opposizione che dovrebbe svolgersi venerdì 25 luglio, mentre i proprietari de Il Cardinale, pur non essendo entusiasti, credono che il pagamento di una somma irrisoria non farebbe allontanare i turisti. E ancora c’è chi ha già pensato di pagare la tassa di tasca propria, come i proprietari de Il Peperino e del B&B Axia, che farebbero assorbire la tassa direttamente dal prezzo delle camere. Dulcis in fundo i favorevoli, che vedono nell’introduzione dell’imposta un’opportunità per raccogliere denaro da destinare ai servizi dedicati ai turisti. Per la cronaca sono tre: per i gestori della Torre di Vico la tassa non dovrà superare l’euro e cinquanta centesimi, quelli de La Quiete hanno definito l’iniziativa un ‘’ottimo investimento per la città, che permetterebbe di impiegare denaro a favore del turismo’’, mentre la proprietaria del B&B Scacciaricci ha risposto così: ‘’Anche io ho pagato la tassa di soggiorno durante qualche viaggio, non vedo perché i turisti che vengono a Viterbo non la debbano pagare’’.




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