ANNO 25 n° 89
Arrestato Diego Gaglini, candidatosi alle ultime elezioni come sindaco
18/11/2014 - 13:50

VITERBO - Erano le 11,15 di domenica, un quarto d’ora dopo il fischio d’inizio della partita di terza categoria Magliano-Ardita, quando, in una via adiacente al campo si sono fermate una decina di auto con le targhe camuffate. Sono scese una ventina di persone, a volto coperto con i passamontagna e armate di spranghe e bastoni, hanno raggiunto gli spalti e sono piambate sulla tribuna dei supporters della squadra ospite.

Sette i feriti dell’Ardita, la squadra del quartiere romano di San Paolo. Soccorsi dal personale del 118, sono stati trasportati all’ospedale di Monterotondo e ricoverati. Hanno fratture, escoriazioni ed ecchimosi e sono stati giudicati guaribili dai medici con prognosi che vanno dai 10 ai 40 giorni. Uno di loro ha anche un trauma cranico. Sei sono stati dimessi il mattino seguente, il sesto è invece stato trasferito al Policlinico Umberto I di Roma, dove verrà sottoposto a un intervento chirurgico per una frattura scomposta a un braccio.

Il pestaggio allo stadio di Magliano Romano, secondo gli investigatori, potrebbe essere il ''seguito'' di uno scontro avvenuto a giugno scorso all’esterno di un pub a Roma, nel quartiere Garbatella. A darsele di santa ragione, anche in quell’occasione, furono gli ultra del Magliano Romano, notoriamente di estrema destra, e quelli dell’Ardita San Paolo, a dispetto del nome, di estrema sinistra, tanto che la squadra è sostenuta anche economicamente da un centro sociale.

I carabinieri di Civita Castellana e Bracciano, attraverso le testimonianze raccolte nell’imminenza dell’aggressione, hanno accertato che i ''picchiatori'' a volto coperto erano una ventina e che le auto con cui sono fuggiti dopo il raid erano almeno quattro. Quindi, all’appello mancano una decina di persone, ma i militari sarebbero sulle loro tracce. Non è escluso che tra loro ci siano altri elementi dell’estrema destra viterbese.

C’è anche Diego Gaglini, 26 anni, residente a Vitorchiano, candidato sindaco di Viterbo per Casapound alle ultime elezioni comunali, tra i nove giovani arrestati dai carabinieri di Civita Castellana e Bracciano dopo il raid compiuto domenica mattina allo stadio di Magliano Romano. Con lui c’erano Ervin Di Maulo, 32 anni, e Roberto Spolverini, 28 anni, due ''autorità'' in materia di aggressioni neofasciste.

Di Maulo era già finito in manette nel novembre 2011 per aver picchiato a sangue, con la complicità di tre minorenni, due ragazzi nel centro storico di Viterbo. Dal marzo scorso, inoltre, Di Maulo, insieme con altre 5 persone, era stato sottoposto a Daspo (divieto di accedere alle manifestazioni sportive) per tre anni. Il provvedimento era stato emesso dal questore di Viterbo dopo l’aggressione subita da alcuni giocatori durante la partita Viterbese – Montefiascone. Quindi, oltre che di lesioni personali gravi, dovrà rispondere anche della violazione del Daspo.

Gli altri sei giovani finiti ai domiciliari sono: Giovanni Lupidi, 18 anni, residenti a Vitorchiano; Edoardo Fanti, 24 anni, residente a Soriano; Iacopo Magnani, 26, Leonardo Ercolani, 24, Federico Miralli, 22, Alessio Reinkardt, 27, tutti residenti a Viterbo.

Le loro abitazioni, ieri pomeriggio, sono state passate al setaccio dai carabinieri. Secondo quanto si è appreso però, non sarebbero state trovate armi, ma solo materiale propagandistico e vessilli vari d’estrema destra.




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