ANNO 25 n° 88
Calcio - Viviani: ''A Padova con la Roma nel cuore''
Il centrocampista in ritiro con i biancoscudati che lo hanno appena ingaggiato
10/07/2012 - 04:00

di Domenico Savino

Federico Viviani sta per prendere l’aereo che lo porta a Padova per la prima avventura lontano dalla sua terra. Per uno che ha trascorso sette anni nel settore giovanile della Roma e si allenato con Totti e De Rossi, allontanarsi dal nido di casa non deve essere facile. Ma per diventare un grande uomo oltre ad un ottimo giocatore e spiccare definitivamente il volo un trasferimento può solo che far bene. Se poi la terra che lo accoglie è Padova, lo stadio Euganeo, una società ambiziosa e un allenatore come Fulvio Pea (uno che con i giovani ha vinto tutto tra Inter e Sampdoria) allora il viaggio sarà meno traumatico.

Un po’ più di nebbia rispetto a Roma e alla natìa Grotte di Castro, per il resto basta un campo da calcio ed un pallone per mostrare al meglio le proprie doti. Si sente dalla voce che ha vent’anni e che è emozionato ancor prima di salire le scalette per poi prendere salire sull’aereo: “Sono molto contento – dice Viviani – per me è una grandissima opportunità, una ciance che dovrò giocarmi fino all’ultimo in una delle migliori società di serie B, nei sette anni alla Roma ho imparato tantissimo e sono maturato molto, questa è l’occasione buona per mettermi ulteriormente in mostra”. Un piccolo cruccio accompagna questi primi momenti con la maglietta biancoscudata: “Il mio obiettivo è tornare nella Roma perché con quella maglia ho fatto l’esordio in serie A di fronte a cinquanta mila persona contro la Juventus. Mi stimava molto Luis Enrique e il rammarico è di non aver potuto farmi vedere da Zeman. Evidentemente la società aveva per me altri progetti, ma io porto la Roma nel cuore”.

Figlio d’arte (suo papà Mauro però giocava nella Lazio), Viviani ricorda con al solita emozione quegli attimi prima di scendere in campo all’Olimpico contro la Vecchia Signora: “Sono momenti indimenticabili e indescrivibili, faccio ancora fatica a raccontarli. Poi quando inizia la partita tutto passa e penso solo a giocare, ma quelle sensazioni mi fanno ancora venire i brividi. Devo ringraziare – continua il centrocampista classe ’92 – Luis Enrique che ha creduto in me e mi ha lanciato dal primo minuto contro Pirlo, Marchisio, Vidal. E’ stato per me un grande segnale di fiducia e sono cresciuto tantissimo da quel momento in poi”.

Quando si parla di Roma non si può non fare riferimento a Totti e De Rossi, il capitano attuale e capitan futuro. Viviani alla corte di De Rossi padre (il tecnico della Primavera) si è meritato il soprannome di capitan futurissimo: “Per me è stato un onore allenarmi con questi mostri sacri che hanno vinto tutto. Totti con me ha un bellissimo rapporto e non si vergogna a parlare a scherzare con i ragazzi della Primavera. Oltre che un grandissimo giocatore, è una grandissima persona

La chiosa finale è la dedica “alla mia famiglia e ai miei amici che mi hanno sempre seguito e supportato. Ovviamente non posso dimenticare il tecnico De Rossi e tutti gli allenatori del settore giovanile della Roma che mi hanno lanciato e mi hanno fatto arrivare fino a qui”.




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