ANNO 25 n° 109
Col Milan junior camp San Martino è rossonero
La prima delle tre settimane dell'evento Tss per bambini e ragazzi
28/06/2013 - 04:00

VITERBO – Quando verso la fine del pranzo cade per terra una palla di gelato, di gelato marrone al cioccolato con tutto quello che ne consegue, tutta la sala scoppia a ridere. Risate di ragazzi, innocenti e puri, alle quali si aggiungono pure le risate degli allenatori. Questo è lo spirito del Milan Junior club, quello targato Tss Tuscia sport service, che da tredici edizioni arricchisce le estati calcistiche e non solo della Tuscia, nella splendida cornice del Balletti park hotel di San Martino al Cimino.

Magliette e calzoncini rossoneri, facce pulite che vanno dai 15 anni dei più grandicelli ai 6 dei più cuccioli, la carica dei cinquanta ragazzi che per questa prima settimana affollano il camp è un insieme di emozioni, colori e accenti. Ci sono i viterbesi, quelli che magari hanno scelto la formula Day camp, quindi giornaliera, la sera tutti a nanna a casa. Ci sono quelli di fuori, da Terni e da Manciano, da Roma e da Porto Santo Stefano e persino da Milano. E ci sono quelli da fuori fuori, da Hong Kong, dalla Svezia, da Dubai. La vocazione globale del Milan Junior camp targato Tss, insomma, si conferma nei secoli dei secoli: la prossima settimana saranno in 75, i pupi, mentre nella terza e ultima settimana sfonderanno comunque quota 50.

Ma quali sono i segreti del successo a tinte rossonere, trasportati nella Tuscia e sempre e costantemente aggiornati? Innanzitutto l’organizzazione Tss, affidata al presidente Daniele Goletti,  al fondatore Ronaldo Ferrari, e al responsabile tecnico Luciano Siddi. E poi lo staff di allenatori, tutti preparatissimi e coordinati da Antonio Carucci, responsabile tecnico del Milan camp, laureato, ex giocatore. Insieme a lui, una squadra di tecnici, tutti riconosciuti dal Milan, che è praticamente un dream team: Marco DeGortes e Mauro Valentini e Alessandro Conticchio, due che hanno giocato in serie A. Collaboratori tecnici: Franco Chiricozzi e Stefano Goletti, che si occupa dei portieri, mentre gli storici addetti al campo sono Francesco Fiengo, Oliviero Sanapo e Attilio Ranaldi. Poi ci sono gli assistenti, quelli che si occupano dei bambini e dei ragazzi anche fuori dal calcio, quelli che fanno trascorrere loro momenti spensierati: Gulia, Talyla, e il giapponese Hiroshi. Uno squadrone, insomma, collaudato e certificato da anni.

Nelle giornate intense del Milan camp ce n’è per tutti i gusti: piscina, minivolley, pallanuoto, addirittura l’hockey su prato giocato con le scope di saggina, indovinelli e giochi di squadra. Ma soprattutto, sua maestà il calcio, declinato in ogni sua variante (anche sulla sabbia o nel Jam gonfiabile) e sviluppato sul meraviglioso campo in erba del Balletti, già calcato da tante squadre professionistiche. Qui i tecnici, divisi per gruppo in base all’età dei giocatori, presentano ogni giorno un allenamento specifico: “Ogni giorno ha il suo programma particolare – spiega Mauro Valentini, viterbese doc che in serie A ha avuto l’onore e l’onere di marcare un grande rossonero come Marco Van Basten – Noi cerchiamo di applicarlo nel modo migliore, anche preparando dei giochi e delle situazioni rapportate all’età di chi le esegue. Il livello tecnico dei ragazzi? Trovi di tutto, perché provengono da tutta Italia: un modo utile anche per noi, per rapportarci con i metodi adottati da tutte le società”.

Approfondisce il discorso il responsabile tecnico – e allenatore in prima persona – Antonio Carucci, preparatissimo: “Per i ragazzi più piccoli bisogna adottare metodologie particolari – dice il civitavecchiese – Concentrandoci sugli aspetti ludici ma senza trascurare l’obiettivo ultimo, cioè quello funzionale al calcio giocato. Per esempio: abbiamo preparato delle porticine da centrare, piccole e colorate: loro lo vedono come un obiettivo, come il gol, ma in realtà serve per centrare gli spazi, sfruttarli, aprirli. Mentre per i più grandi basta dire loro di aggredire lo spazio e loro capiscono. Sono aspetti fondamentali, che vanno trattati sotto un profilo pedagogico, che è molto delicato ma che è il succo della nostra filosofia”.

A proposito di aspetto ludico: ogni settimana, al Milan camp si fa un torneo nel torneo, con i gruppi che si giocano la vittoria finale attraverso una serie di gare multidisciplinari: la classifica viene aggiornata di giorno in giorno (le squadre quest’anno portano i nomi delle semifinaliste della Confederations cup) e che si deciderà sabato mattina, attraverso la sfida decisiva che vedrà in azione anche i genitori, croce e delizia. Altro? Sì, che la concorrenza è aumentata, la crisi picchia forte, ma il marchio Milan e la sua serietà conserva sempre il suo fascino. Novità di quest’anno: tutti i pupi possono sottoporsi  ad un  esame di valutazione dello stato nutrizionale, affidato ad un nutrizionista, coi risultati privati che verranno consegnati a fine stagione. E poi: i migliori elementi parteciperanno al torneo Milan Day Camp, a fine ottobre, con appendice a San Siro, oltre che al torneo Banca Intesa. Con la possibilità che qualche tecnico noti il campioncino e lo segnali direttamente a via Turati. Ma quello che conta è sempre lo slogan: “Gioco, imparo e mi diverto”. La Tss e il Milan camp lo fanno da anni tredici, e nessuno si è mai lamentato.

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