ANNO 25 n° 89
Consiglio Stato dà ragione al comune: ''Abusiva la cava della Mondial Tufo''
Il sindaco Battisti: ''Si chiude una brutta vicenda, territorio tutelato e difeso''
13/10/2013 - 12:24

VITERBO – Si chiude con una sentenza del Consiglio di Stato la vicenda legata all’estrazione di tufo da una cava in località Poggio Mentuccia di Corchiano. Una sentenza (quella datata 9 ottobre) che conferma il carattere abusivo delle estrazioni. Il dispositivo pone fine ad una querelle che si è protratta per anni: da un lato il Comune di Corchiano dall’altro la società Mondial Tufo. In mezzo un’inchiesta della procura della Repubblica di Viterbo incentrata sulle firme dei documenti con i quali un’architetta dipendente del comune di Corchiano ha autorizzato la proroga dell’attività della cava e il futuro dei dipendenti licenziati e di coloro che sono in cassa integrazione.

''Si chiude una brutta vicenda - commenta il sindaco di Corchiano Bengasi Battisti - che ha sottratto luoghi alle loro vocazioni naturali, ha reso vulnerabili le falde acquifere e turbato una intera comunità che quasi impotente assisteva all'evidente scempio. Quell'illegittimo consumo di suolo e risorse che il Comune di Corchiano arrestò con coraggiosi e puntuali atti di sequestro oggi trova il pieno sostegno nella sentenza del Consiglio di Stato''. E infatti tutto nasce da un’altra sentenza quella del Tar del Lazio (febbraio 2012) che imponeva l’interruzione dell’attività estrattiva in quanto nei titoli autorizzatori originari non si faceva alcun cenno all’estrazione di tufo e si stabiliva che lo scavo non si dovesse spingere in profondità.

A questo punto la Mondial Tufo ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, ma il parere dei giudici è stato negativo: ''L'ennesimo ricorso della Mondial Tufo è definitivamente rigettato ponendo la parola 'fine' a una illecita attività realizzata in territorio soggetto a vincoli di protezione – spiega Battisti -. La sentenza rappresenta l'affermazione della legalità e della trasparenza e ritiene giusta l'attività del Comune che ha agito per tutelare il territorio preservandolo da un'azione di aggressione illegittima e dannosa''.

''Le comunità attraverso l'applicazione puntuale delle leggi – conclude Battisti - possono e devono tutelare la terra con una rafforzata consapevolezza: il futuro di un luogo dipende prevalentemente da chi lo abita. Ora si apre la grande questione dell'indennizzo del danno per il totale recupero di una enorme buca che non vogliamo lasciare alle future generazioni''.




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