ANNO 25 n° 88
''Così aiutava i barboni alla stazione?''
Padre Dino Greco chiedeva ai parrocchiani di aiutarlo con le loro offerte
a sostenere i bisognosi che incontrava nello scalo ferroviario della Capitale
25/05/2015 - 10:48

VITERBO - Le torbide storie di pedofilia e di sfruttamento della prostituzione minorile in cui è coinvolto padre Dino Greco hanno pesato come una cappa di piombo sulla piccola comunità di Montecalvello, dove ieri è stata festeggiata la Madonna santissima dell'aiuto, patrona del borgo, dove vivono novanta persone. L'anno scorso, a celebrare la messa e a guidare la processione c'era proprio il religioso ora rinchiuso nel carcere di Regina Coeli a Roma. Ieri, invece, è arrivato don Luigi Fabbri, vicario generale della curia di Viterbo, in rappresentanza del vescovo Lino Fumagalli.

 

A qualche fedele sono venute in mente le omelie del religioso e le sue richieste di elemosina per i barboni della stazione Termini. ''Altro che barboni... '' ha commentato qualcuno su Facebook, alludendo al fatto che Don Dino, secondo l'accusa, si recava nel principale scalo ferroviario della Capitale per adescare ragazzini rom, ai quali offriva 40-50 euro per portarseli a letto, nella sua casa a Fiumicino. O con i quali consumava rapporti sessuali nei bagni della stazione o sui vagoni dei treni in corsa.

 

Sabato, al termine dell'interrogatorio di garanzia, il Gip di Roma Chiara Giammarco, su richiesta dei pubblici ministeri Maria Monteleone e Cristiana Macchiusi, ha convalidato l'arresto di padre Dino. Lui ha risposto alle domande del magistrato, ma ha respinto tutte le accuse. Ha definito ''velleità artistiche'' i romanzi hard scritti con lo pseudonimo di Gabriele Doni, in cui narra di rapporti con bambini di 9-10 anni.

 

Anche sul possesso di materiale pedopornografico, in casa sua sono stati trovati circa 1700 tra immagini e filmati, ha dato risposte elusive, parlando ora di semplice curiosità, ora di immagini artistiche. Ha negato con veemenza anche di aver adescato ragazzini alla stazione termini. E non si è arreso nemmeno quando i magistrati gli hanno spiegato di essere in possesso di intercettazioni telefoniche e filmati che inchiodano.

 

Tra l'altro, sono saliti a dieci i ragazzi tra i tredici e i diciassette anni che avrebbero avuto rapporti sessuali con padre Dino. in un primo momento ne erano stati individuati solo due.

 

Il difensore del religioso, l'avvocato Sergio Ruperto, aveva chiesto che gli fossero concessi gli arresti domiciliari. Ma il Gip ha disposto che resti in cella a Regina Coeli.




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