ANNO 25 n° 88
Dal primo gennaio saltano i controlli
sulla qualità dell'acqua nella Tuscia
La Regione non ha provveduto a indicare l'autorità che dovrebbe sostituire le Aato
16/12/2012 - 04:00

VITERBO – Non solo dal primo gennaio 2013 l’acqua non sarà più potabile per l’arsenico fuorilegge in 34 paesi della Tuscia, per un totale di 150mila abitanti, ma non esisterà più nemmeno un'autorità responsabile di eseguire i controlli negli acquedotti. Quindi, nessuno potrà più verificare se l’arsenico nell’acqua sfonderà il tetto di 10 milligrammi/litro fissato dall’Unione Europea. Una doppia emergenza cui il mondo politico locale e le istituzioni sembrano del tutto indifferenti, concentrati come sono sulle prossime scadenze elettorali, ben più importanti, per loro, della salute dei cittadini.

Entro il primo gennaio, la Regione Lazio, divelta fin dalle fondamenta dallo scandalo dei fondi ai gruppi politici, avrebbe dovuto deliberare il passaggio di competenza sui controlli della qualità delle acque dall’Aato (autorità d’ambito territoriale ottimale), abolita dapprima dalla legge numero 42 del 2010 e poi dalla spending review. Ma non lo ha fatto. E nessuno sa ancora chi o cosa gli subentrerà.

L’unica possibilità che, in assenza di una nuova normativa regionale, l’organismo soppresso possa continuare, in regime di proroga, ad effettuare i controlli è legata a un provvedimento che prolunghi nel tempo le convenzioni in essere fino al 31 dicembre. Ma il Lazio non è in grado, come hanno fatto molti altri enti locali, di adeguarsi alla nuova normativa. Il consiglio regionale è praticamente paralizzato e l’assessorato competente ha solo 15 giorni di tempo per riorganizzare la gestione dei controlli.

Il passaggio al nuovo regime rischia quindi di far precipitare nel caos le società di gestione del Lazio:Talete Spa per Viterbo, Acea Spa per Rieti, Lazio Centrale e Frosinone , Acqua Latina per il Lazio meridionale. La legge prevede anche che qualora le regioni non provvedano in tempo, siano esse stesse ad eseguire i controlli. Resta da vedere se e come il Lazio saprà o potrà farlo.



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