ANNO 25 n° 115
Donne sull'orlo di una crisi politica
Da Ciambella a Troncarelli, mai le ''quote rosa'' così protagoniste in Comune
01/02/2016 - 11:36

VITERBO – La crisi è rosa. O forse fucsia. Oppure rossa, come qualcuno potrebbe invece far notare, per ovvi motivi. E no, i colori sgargianti dei tailleur del ministro Maria Elena Boschi stavolta non c'entrano niente. Scala cromatica a parte, la crisi della maggioranza del Comune di Viterbo ad analizzarla bene sembra avere una forte, forte connotazione femminile. Che rischia di sfuggire ai più, se si guarda solo in superficie e si considera esclusivamente l'appartenenza al genere maschile del sindaco, Leonardo Michelini, del capo dei ribelli, Francesco Serra, dei capibastone del Pd viterbese, Giuseppe Fioroni, Ugo Sposetti ed Enrico Panunzi, e dei dominus romani chiamati a mettere mano alle fratture della maggioranza, Fabio Melilli e Riccardo Tramontana.

 

Sull'orlo di una crisi politica, infatti, a Palazzo dei Priori c'è finito un bel gruppetto di donne. Diverse per formazione partitica, provenienza, appartenenza e visione della gestione della cosa pubblica. Mai, nella storia della città, le quote rosa sono state così decisive.

 

Protagoniste indiscusse della crisi sono, per quanto riguarda la giunta, Luisa Ciambella e Alessandra Troncarelli, rappresentanti delle due fazioni opposte che tengono da tempo sotto scacco l'amministrazione Michelini. In consiglio, invece, le luci della frattura di maggioranza sono puntate tutte su Patrizia Frittelli e Melissa Mongiardo, ''quote rosa'' dei sette dissidenti. Ma anche Daniela Bizzarri, Martina Minchella e Sonia Perà, tutte esponenti del Pd, sono finite a vario titolo nel gorgo ribollente della crisi. ViterboNews24 ha cercato di tracciare un ritratto di ognuna di loro.

 

Luisa Ciambella o la odi o la ami. Con lei non ci sono vie di mezzo. Determinata e con le idee molto chiare, la ragazza di Vignanello punta dritto sempre all'obiettivo. E questa forse è la sua qualità migliore ma anche il suo limite: sono in molti, infatti, soprattutto tra i ''colleghi di partito'', a pensare che buona parte della crisi sia prevalentemente responsabilità del suo atteggiamento giudicato intransigente e poco incline al dialogo e al confronto con l'''opposta fazione'' alleata (????) di maggioranza. Un po' iperbolica, francamente, la sua recente uscita sul treno in corsa che non andrebbe fermato, grazie a cui avrebbe meritato il tapiro d'oro ad honorem. Data da una parte come la candidata sindaco ideale per la successione a Michelini (ma le sue aspirazioni arrivano anche alla Camera dei deputati, Fioroni permettendo) se si andrà a votare per le elezioni comunali, dall'altra rischia invece di pagare lei in prima persona un conto salato qualora la crisi rientrasse davvero: sul banco delle trattative c'è infatti il suo ruolo di vice sindaco, a volte svolto mettendo un po' troppo in ombra il primo cittadino stesso, che potrebbe andare ad Alessandra Troncarelli. A seconda di come finirà la crisi, dunque, per lei si preannunciano o una promozione o una sostanziale ridimensionata.

 

Alessandra Troncarelli ha, probabilmente suo malgrado, giocato un ruolo fondamentale nella crisi. Assessore di riferimento dell'area serra-panunziana (più panunziana che serriana, a dir la verità), ha accettato l'ingresso in giunta quando lo ha ritenuto più opportuno, non forzando subito sulla valanga di preferenze rimediate alle elezioni 2013 e puntando prima a prepararsi, lei che della politica era all'epoca una neofita. Che poi abbia appreso in fretta non c'è dubbio: in linea con l'atteggiamento di rottura dei sette consiglieri ribelli, ha infatti annunciato la disponibilità a dare le dimissioni dalla giunta ma di fatto non le ha mai presentate, come nella migliore tradizione dell'italica stirpe. Anzi, continua ad andarci in giunta, a firmare delibere e a tagliare nastri. C'è chi dice che non si sia dimessa per mero calcolo politico, chi invece la accusa di scarso coraggio. Di fatto, però, al termine di questa ingarbugliata vicenda potrebbe ritrovarsi vice sindaco, con una posizione di potere interna a Palazzo dei Priori molto molto rafforzata. Oppure tornerà a casa, insieme ai dissidenti e all'intera assemblea, magari ripresentandosi più avanti al giudizio degli elettori.

 

Patrizia Frittelli ha stile ed eleganza e la va riconosciuto senza che nessuno abbia a risentirsene. Profilo basso, mai troppo esposta, mai una dichiarazione sopra le righe prima dell'esplosione della crisi. Probabilmente non è stata mai neanche troppo valorizzata nonostante il ruolo di vice presidente del consiglio comunale, e non è un mistero per nessuno l'insofferenza che da tempo ha avuto modo di mostrare per un'attività amministrativa giudicata insufficiente. Tra i sette dissidenti si dice che la brava dottoressa figuri nel gruppetto degli irriducibili, di quelli che non intendono cedere di un millimetro, probabilmente perché ormai non più tanto interessata ad eventuali ricandidature. Qualora si arrivasse davvero ad un accordo in zona Cesarini per salvare l'amministrazione Michelini, magari con una rivisitazione della giunta, dopo tutto il casino montato su, dopo il coup de theatre di presentarsi insieme a Francesco Serra e Melissa Mongiardo all'assemblea dell'Unione comunale del Pd non invitati - così, tanto per mostrare i muscoli all'ala popolare viterbese dei democratici - la stimata senologa andrebbe infatti incontro, insieme agli altri sette dissidenti, ad una figura barbina di dimensioni interstellari. In caso contrario, invece, la Frittelli raggiungerebbe livelli massimi di coerenza difficilmente visti a queste latitudini.

 

Melissa Mongiardo a Palazzo dei Priori è la paladina dei diritti delle minoranze, dai gay alle coppie di fatto fino al testamento biologico. E questo le fa onore: è solo grazie alla sua determinazione, infatti, se in Comune è stato istituito il registro delle unioni civili, seppur in realtà non è che di iscrizioni ce ne siano state tante, anzi… Un po' ultima giapponese sposettiana, un po' barricadera, pure sabato scorso era in piazza per la manifestazione a favore del ddl Cirinnà. Dotata di simpatica ironia, anche lei pare sia tra i ribelli più intransigenti, quelli contrari ad un accordo che chiuda la crisi e lasci Leonardo Michelini ancora in sella: se la resistenza a Palazzo dei Priori alla fine smobiliterà, con poco onore e tanto senso del ridicolo, anche lei come la collega Frittelli non ci farà per niente una figura edificante.

 

Daniela Bizzarri durante questo mesetto o poco più di crisi in Comune, salvo qualche schermaglia iniziale sui social, ha scelto la via del silenzio. Complice anche un periodo di difficoltà personali legate alla sua salute (con tanti auguri di cuore di pronta guarigione), che però non le hanno impedito di darsi molto da fare nei turbolenti giorni del tesseramento Pd. In passato, si sa, la delegata alle pari opportunità non ha mai fatto nulla per nascondere il suo lato battagliero: le ha promesse a tutte le colleghe più giovani, ''per insegnare loro l’educazione''. Pasionaria fioroniana, c'è da scommetterci che qualora si dovesse andare a nuove elezioni la rivedremo in lizza per uno scranno da consigliere. Col Pd o con i Mo.Ri?

 

Martina Minchella nasce renziana, cresce all'ombra sammartinese di Francesco Serra e poi lo rinnega prima che il gallo canti tre volte per passare sulla sponda fioroniana di Palazzo dei Priori. Da organizzatrice della Leopolda viterbese a catalizzatrice di voti nel Principato, nel 2013 è stata eletta (anche) grazie al tandem col capo dei dissidenti di oggi, Francesco Serra, salvo poi praticare il salto della quaglia e rimediare così una posizione di spicco nell'Unione comunale e soprattutto la delega alla sanità. Che in un'amministrazione comunale, dove la massima autorità in termini di sanità è solo il sindaco, non è che conti poi granchè, a dirla tutta. Forse per non ricordare ai più le sue origini politiche, in questo periodo di crisi ha scelto il low profile. E ha fatto bene, non foss'altro per non prestare il fianco agli ex amici.

 

Sonia Perà è viva e lotta insieme a noi, e questa è già una notizia. Quelli che pensavano di dover andare a cercare l'assessore alle Attività produttive - in quota segretario provinciale del Pd, Andrea Egidi, e vicina ai ribelli serra-panunziani - a Chi l'ha visto, data la sua assenza in giunta dall'inizio della crisi in Comune, potranno stare tranquilli. Sarà forse che tira aria di accordo con i dissidenti, ma l'altro giorno l'assessore Perà è riapparsa a tagliare il nastro della manifestazione Nozze News. Il che significa che anche lei, come la Troncarelli, non si è dimessa pur avendo annunciato che lo avrebbe fatto. Al termine della crisi, in ogni caso, al 99% sarà fuori dalla giunta, sia che Michelini cada anzitempo, sia che le richieste dei ribelli di far fuori gli assessori non eletti (come lei) vengano accolte. Solo questione di tempo.




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