ANNO 25 n° 116
Ecocentro sequestrato, c'è un indagato
La Procura della Repubblica procede per reati ambientali, nel mirino altre persone
19/09/2015 - 10:04

VITERBO - Un nome è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Viterbo, in relazione al sequestro preventivo dell'ecocentro in località Volpara, eseguito mercoledì scorso dalla polizia provinciale. L'ordinanza è stata firmata dal pubblico ministero Stefano D'Arma, titolare del fascicolo. Ma nel mirino degli investigatori ci sarebbero altre persone, la cui pasizione sarà vagliata dal magistrato nei prossimi giorni.

 

Nei confronti dell'indagato sarebbero stati ipotizzati reati ambientali connessi alla gestione dell’ecocentro, peraltro chiuso dal 22 maggio scorso dall'amministrazione comunale, per porre fine allo stato di anarchia che caratterizzava la struttura, con comuni di rifiuti ammucchiati anche fuori dai cancelli.

 

La polizia provinciale, prima di recarsi ad apporre i sigilli, ha acquisito gli atti concernenti l’ecocentro negli uffici di Palazzo dei Priori. ''Area sottoposta a sequestro preventivo. E’ fatto divieto a chiunque di introdurvisi e manomettere i sigilli, a pena l’incorrere nelle sanzioni previste dal codice penale'' recita il cartello affisso all'esterno dell'ecocentro.

 

L'intervento della Procura della Repubblica sarebbe nato da una 'costola' dell'inchiesta ''Vento di Maestrale'', divisa in due filoni: la nettezza urbana nel Capoluogo e nelle frazioni; la produzione di combustibile da rifiuti nel centro di trattamento di Casale Bussi.

 

Nove, complessivamente, le persone arrestate, poi rimesse in libertà dal tribunale del riesame, che ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip.




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