ANNO 25 n° 115
I genitori: ''Addio Paolo, amore nostro''
Ieri a Montefiascone i funerali del giovane pilota morto in incidente di volo
27/01/2014 - 09:26

MONTEFIASCONE – ''Amore nostro, addio''. Con questa frase si concludeva la lettera, l'ultima, scritta dai genitori a Paolo Lozzi, letta ieri pomeriggio nella cattedrale di Santa Margherita da un sacerdote durante i funerali privati del giovane pilota dell'Aves, morto nel tragico incidente di volo giovedì scorso, insieme con il suo comandante, il generale Giangiacomo Calligaris. 

La grande chiesa non è riuscita a contenere tutti coloro che avrebbero voluto partecipare alle esequie. E del resto era prevedibile: tra sabato pomeriggio e domenica mattina, quando la salma di Lozzi, al termine dei funerali di Stato svolti nella hangar ''Tucano'' dell'aeroporto militare di Viterbo, è stata esposta nella camera ardente allestita nella sala consiliare, praticamente tutti gli abitanti di Montefiascone gli hanno fatto visita. E’ stato un pellegrinaggio continuo, mesto e silenzioso.

Il parroco delle Mosse, la parrocchia frequentata dalla famiglia Lazzi, nell'omelia ha ricordato la bontà e la gentilezza che hanno sempre contraddistinto Paolo. Poi un'invocazione forte: ''Signore, ora basta. Questa famiglia ha sofferto anche troppo''.

Anche la fidanzata Martina Leonardi ha affidato a un'amica la sua lettera d'addio a Paolo. ''Ti avrei sposato e amato per sempre' gli ha scritto. Mentre con la voce rotta, l'amica leggeva la lettera, Martina, con indosso la giacca mimetica di Paolo, aveva lo sguardo diretto verso la bara avvolta nel Tricolore, ma guardava oltre. Riviveva i momenti di gioia vissuti insieme con il suo ragazzo e pensava a quelli che avrebbero potuto vivere in un futuro prossimo, spezzato dall'impatto dell'elicottero contro i cavi dell'alta tensione e dal terribile schianto al suolo, nelle campagne tra Tuscania e Monte Romano.

E ancora la lettera nella quale il fratello gemello Andrea ha ricordato i momenti più significativi della loro vita. Infine il saluto degli amici: ''Eri un uomo senza macchia. Già ci manchi''.

Prima che la bara dell'ufficiale uscisse dalla cattedrale, portata a spalle dagli amici e dal fratello Andrea, la madre ha preso il basco azzurro e lo ha indossato. Poi sono risuonate le note dell'inno della Lazio, la sua squadra del cuore. Infine il viaggio nel cimitero di Montefiascone, dove Paolo Lozzi è stato tumulato nella tomba di famiglia.




Facebook Twitter Rss