ANNO 25 n° 88
Il ddl Cirinnà mette tutti d'accordo
Dalla Mongiardo a De Dominicis: i consiglieri di centrosinistra voterebbero s
10/02/2016 - 12:16

VITERBO – Fanno discutere. Riguardano le unioni, ma in realtà dividono come pochi altri argomenti. Danno da parlare in ogni ambiente, che sia un'aula del Parlamento o il bar sotto casa. La votazione per l'approvazione (o la bocciatura) del ddl Cirinnà sulle unioni civili, che nei prossimi giorni sarà di nuovo all'ordine del giorno del Senato, è l'argomento più gettonato del momento: tra favorevoli e contrari la discussione è aperta, in alcuni casi anche feroce e violenta.

 

Pacs, coppie di fatto, unioni civili: nel tempo sono state diverse le definizioni della proposta di legge. Che oggi, regnante Matteo Renzi, arriva all'esame del Parlamento, non però senza dubbi e distinguo. Il nodo centrale, più che l'estensione dei diritti civili alle coppie di fatto, che siano omosessuali o eterosessuali poco importa, resta la stepchild adoption, la possibilità, cioè, per uno dei due componenti della coppia di adottare il figlio biologico del compagno dello stesso sesso. Sostanzialmente è questo il passaggio più critico del decreto, quello che crea più imbarazzo.

 

Il Movimento 5 Stelle ha fino ad ora sempre sostenuto la necessità dell'approvazione del ddl Cirinnà, ma un paio di giorni fa il leader Beppe Grillo ha lasciato alla libertà di coscienza di ogni singolo parlamentare penta stellato la decisione sulle stepchild adoption. Il centrodestra, sceso in piazza sostanzialmente compatto una decina di giorni fa al Family Day, e l'ala cattolica del centrosinistra – tra cui spicca il deputato viterbese, Giuseppe Fioroni - uniti nel fronte trasversale del no al ddl Cirinnà, hanno annunciato che ovviamente non voteranno il provvedimento. Sul fronte Area popolare, invece, sia il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, sia il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ultimi in ordine di tempo hanno chiesto lo stralcio delle stepchild adoption e di rivedere la legislazione su adozioni e affidi. Alla fine, tuttavia, è facile prevedere che anche Ncd-Udc alla fine voterà il decreto, seppur obtorto collo, non foss’altro per non dare un dispiacere al Matteo nazionale, che alla questione tiene particolarmente e su cui ha annunciato che non ci saranno passi indietro.

 

E a Viterbo cosa ne pensano del ddl Cirinnà? Sembra che, con i dovuti distinguo, il sì al decreto metta d'accordo - miracolo! - anche la maggioranza di Palazzo dei Priori. Dando per scontata la contrarietà del centrodestra locale al decreto, infatti, ViterboNews24 ha fatto un piccolo sondaggio tra alcuni consiglieri comunali di centrosinistra, schieramento nel quale anche a livello nazionale si sono registrati maggiori dubbi. E il risultato è stato un sostanziale sì al ddl Cirinnà, anche tra i cattolici. ''Ovviamente lo voterei – afferma la consigliera del Pd, di area più sinistrorsa, Melissa Mongiardo, componente dei sette ''ribelli'', a cui si deve la battaglia, vinta, per l’istituzione del registro delle unioni civili al Comune di Viterbo -, il mio è un sì scontato. Voglio però anche approfittare per sgombrare il campo da quelle che considero strumentalizzazioni sulle stepchild adoption: non è un punto controverso, come può esserlo un articolo di legge che consente di dare ai bambini un futuro concreto? Qui si tratta di riconoscere ad uno dei due componenti di una coppia non sposata, etero o omo che sia, la possibilità di crescere un bambino, figlio dell'altro componente della coppia. Un bambino che ha il diritto di essere amato''. ''Il nodo cruciale è il riconoscimento effettivo del legame di parentela per figli di coppie non sposate - aggiunge la consigliera Mongiardo -. Il disagio vero non sono le coppie di fatto o il riconoscimento dei diritti civili per tutti i cittadini, ma le case famiglia. Per dare un'idea di quanto io sia convinta che i diritti non abbiano colore politico, posso dire che per me l'intervento più lucido sulla legge Cirinnà in aula lo ha fatto Sandro Bondi, che non appartiene certo alla mia stessa estrazione politica ma che ha centrato il punto'. Sul registro delle unioni civili a Palazzo dei Priori, la Mongiardo ammette infine che è vero che le adesioni non sono state numerose, “ma va detto anche – conclude – che non è stata fatta una campagna di comunicazione e informazione adeguata''.

 

Diversa, anche se comunque favorevole al ddl Cirinnà, è la posizione di Daniela Bizzarri, consigliera delegata alle pari opportunità a Palazzo dei Priori. ''Io lo avrei votato – afferma -, come ho votato a favore dell’istituzione del registro delle unioni civili a Viterbo. Anche perché quando parliamo di coppie di fatto non facciamo riferimento solo a coppie omosessuali, che rispetto assolutamente, ma anche a coppie etero di giovani che magari non hanno la possibilità di sposarsi ma che comunque sono famiglie a tutti gli effetti e hanno diritto a pari dignità. Io sono a favore della famiglia, spero di non essere considerata bigotta per questo, ma per me la famiglia è sacra''. E’, infatti, sulle stepchild adoption che emergono i dubbi dell'esponente Pd di area fioroniana. ''Sono contraria al rischio dell'utero in affitto – dichiara -, per me i genitori sono un padre e una madre. E' vero che il sistema degli orfanotrofi andrebbe rivisto, ma l'articolo sulle stepchild credo vada corretto. Sono fiduciosa sulle possibili modifiche al decreto, che dovranno tenere conto anche del messaggio che ci ha lanciato papa Francesco. Siamo in Italia, quello che viene dal Vaticano va ascoltato e rispettato''.

 

Le stepchild adoption non convincono neanche Maurizio Tofani, consigliere di Oltre le Mura, vicino ai Mo.Ri. di Fioroni. ''Il decreto lo voterei - spiega - ma senza stepchild adoption. Credo, infatti, che questa sia una questione talmente complessa e articolata che vada stralciata dal decreto Cirinnà e valutata ed esaminata con un provvedimento normativo a se stante. Per il resto, per le unioni civili mi sembra giusto che ci siano diritti estesi e riconosciuti per tutti, da parte mia non ci sono pregiudiziali'.

 

Beppe Grillo sul ddl Cirinnà ha lasciato ai suoi mani libere, ma il pentastellato viterbese Gianluca De Dominicis non ha dubbi su come voterebbe se anche lui fosse in Parlamento. ''Assolutamente a favore – dichiara -. Su tutto l’impianto del decreto, anche sulle stepchild. Non a caso a Viterbo la mozione sul riconoscimento delle coppie di fatto in consiglio l'ho presentata io. Favorevole al 100%''. Favorevole anche il consigliere di Oltre le mura, Paolo Simoni. ''Certo che lo voterei – dice -, tutto ciò che allarga la sfera del diritto è positivo, soprattutto quando riguarda i bambini. Anche nella stepchild non vedo nulla di male, semmai i miei dubbi sulla legge sono altri''. Cioè? ''Avrei voluto un provvedimento che si occupasse, insieme alle unioni civili, anche dell'estensione dei diritti di cittadinanza, che oggi per esempio uno straniero può acquisire solo contraendo matrimonio con chi è già cittadino italiano – dichiara –, e dei diritti di successione. Non credo che il discorso sia relativo solo a coppie etero o a coppie omosessuali, spesso la questione è di natura economica, come accaduto per il divorzio. Al netto degli orientamenti ideologici, alla fine è la sfera economica quella che davvero incide nella vita delle persone''.




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