ANNO 25 n° 88
Il futuro dell'Italia secondo Fioroni & Co.
Al via oggi la due giorni neocentrista; apre Lorenzo Guerrini, vicesegretario Pd
19/09/2014 - 18:12

VITERBO - ''Insieme verso il futuro - Le nuove sfide della società Italiana''. Questo il titolo della duegiorni che si apre oggi Viterbo (ore 12 Hotel Salus Terme), voluta da Giuseppe Fioroni, capo della corrente degli ex popolari del Pd. Una vera e propria adunata di neocentristi di tutte le specie, perfettamente compendiata nella prima parte del titolo del mega convegno: ''Insieme verso il futuro''. Insieme chi? Beh, il parterre la dice lunga in proposito: tre ministri (Beatrice Lorenzin, Salute; Maurizio Martina, Agricoltura; Stefania Giannini, Pubblica istruzione); il segretario della Cisl Raffaele Bonanni; due presidente di regione, (Giammario Spacca, Marche, e Luciano D'Alfonso, Abruzzo). E ancora: il capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza; tre eurodeputati (Simona Bonafè, Enrico Gasbarra e Michele Emiliano); due sindaci (Enzo Bianco, Catania, e Leonardo Micheli, Viterbo). Infine, uno stuolo di parlamentari, tra i quali alcuni sottosegretari.

Cosa accomuna gran parte di costoro? L'appartenenza all'area moderata dei rispettivi partiti o movimenti. E la voglia, si dice crescente, di ritrovarsi appassionatamente in una nuova forza politica centrista: una sorta di Democrazia Cristiana 2.0. Senza alcuna velleità di tornare ai vecchi e irripetibili fasti, ma in grado di garantire la sopravvivenza politica a chi potrebbe essere ''rottamato'' dal proprio partito, come nel caso di Fioroni e altri del Pd, o di evaporare insieme ai loro movimenti, come la Giannini e la Lorenzin.

Ci sono poi quelli che, come  ad esempio Marco Follini e Lucio D'Ubaldo, amici di Fioroni fin dall'epoca in cui militavano nel movimento giovanile della Dc, che dopo aver navigato nei mari burrascosi della seconda Repubblica, si sono scoperti e si scoprono oggi giorno più nostalgici della prima. La stessa nostalgia che avrebbe colto il segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni, come del resto quasi tutti i suoi predecessori: da Luigi Macario a Franco Marini; da Sergio D'Antoni a Savino Pezzotta. I quali, dopo aver appeso al chiodo la veste da sindacalista, hanno tutti ottenuto uno scranno in Parlamento.

La due giorni viterbese, ovviamente, non partorirà nessun nuovo partito, ma servirà a tutti i partecipanti per ''annusarsi'', mettere in fila le cose che li accumunano, sottolineare che in fondo appartengono alla stessa famiglia centrista-moderata. Insomma, che una convivenza sarebbe possibile. Fioroni e i suoi, invece, puntano a mandare un chiaro messaggio al leader del Pp nonché premier Matteo Renzi: ''Non siamo mica tanto pochi. Ti conviene fare a meno di noi e di quanti potrebbero aggregarsi?''.




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