ANNO 25 n° 116
''Il nostro registro delle unioni civili non è in contrasto con la famiglia''
Il parroco : ''Temo che finisca per ingenerare confusione a livello morale''
08/08/2012 - 04:00

VITERBO - ''La nostra iniziativa non è né vuole essere in contrasto con la famiglia tradizionale. Serve invece sancire, e così sarà, il riconoscimento di un diritto civile nei confronti di coloro che, per qualsivoglia ragione, hanno già decido o dovessero decidere di convivere''. Così, il day after, il sindaco di Bassano Romano Angela Bettucci commenta il voto che, a notte fonda, dopo oltre 4 ore di dibattito, con 9 voti a favore e 3 contrari, quelli dell’opposizione targata Pdl e Udc, ha detto sì all’istituzione del registro delle unioni civili.

Bassano Romano, paese di 5100 abitanti della Bassa Tuscia, diventa così il secondo comune del Viterbese a garantire una qualche forma di riconoscimento alle coppie di fatto. Era stato preceduto da Tarquinia.

Il sindaco ha poi spiegato che la delibera approvata non avrà alcun effetto sullo stato anagrafico delle persone che dovessero decidere di registrare la loro convivenza.

Alla domanda se ritiene che in paese ci siano coppie che potrebbero usare il registro, risponde: ''Anche se non abbiamo ricevuto richieste in tal senso, credo che qualcuno lo userà. Ovviamente si tratta di piccoli numeri. Il nostro comune - sottolinea – ha poco più di 5mila abitanti''.

Al registro potranno iscriversi le coppie di fatto, gay o eterosessuali. Due i requisiti richiesti: almeno un anno di convivenza e un analogo periodo di residenza nel comune.

La decisione della maggioranza, una formazione civica di centrosinistra appoggiata dal Pd, Sel e Rifondazione Comunista, era nell’aria da giorni e aveva acceso un dibattito, a tratti aspro, tra i residenti.  ''In molti l’hanno vista con diffidenza – ammette il sindaco Bettucci, indipendente – soprattutto perché viene automaticamente collegata con le coppie gay e i matrimoni tra omosessuali. Il significato che noi intendiamo darle, invece, è molto più ampio. Potrebbero essere interessate, ad esempio, coppie di anziani che per solitudine o per ragioni economiche scelgono di convivere. Ci è sembrato giusto garantire almeno la possibilità di formalizzare, anche se a titolo puramente simbolico, la loro posizione''.

Di diverso avviso il parroco del paese, don Giuliano Alessi, che ha assistito al dibattito fino all’una di notte. E’ uscito dall’aula consiliare pochi minuti prima del voto.  ''E’ la prima volta da quando sono a Bassano Romano che assisto a una seduta del consiglio comunale – ha detto – e questo la dice lunga su quale sia il mio pensiero su questa vicenda. Credo – ha aggiunto - che possa ingenerare confusione a livello morale''.

Ieri notte, però, dopo il sì all’istituzione del registro, è risuonato un fragoroso applauso. Probabilmente i presenti erano tutti, tranne il parroco, favorevoli all’iniziativa. E a far cambiare loro parere non sono bastati gli interventi dei consiglieri d’opposizione. Che hanno bollato il registro come “propaganda politica, definendolo ''inutile'' e annunciando che, in futuro, potrebbero chiedere l’istituzione del registro dei collezionisti o degli amanti degli animali. Avrebbero, a loro dire, lo stesso valore.

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