ANNO 25 n° 110
Il «cash mob» per aiutare un negozio in crisi
22/03/2012 - 09:23

Un negozio milanese rischia la chiusura, gli affari scarseggiano, l’affitto è raddoppiato. Tutti ottimi motivi per aiutarlo a risollevare le sorti, organizzandovi, il prossimo 14 di aprile, il primo cash mob italiano. Ovvero – alla moda dei flash mob - un incontro informale di un gruppo di persone che si danno appuntamento in un dato luogo a una data ora, con un obiettivo comune.

In questo caso, recarsi in un esercizio commerciale e spendervi almeno 10 euro per acquistare qualcosa e foraggiarne le casse, almeno per un giorno. È la prima volta che un cash mob avviene in Italia: queste iniziative, nate la scorsa estate negli Stati Uniti, non avevano ancora trovato volontari disposti a organizzarne nel nostro Paese. Ma dallo scorso 8 marzo, sulla scia del successo avuto all'estero e a pochi giorni dal primo Cash Mob Day che si festeggerà il 24 marzo in tutto il mondo, è nato il gruppo milanese Cash Mob Milano.

L'anima del gruppo è Luca Valzania, romano trasferitosi a Milano, professionista dell'internet, che negli scorsi mesi si è interessato a questa forma solidale di aiuto al commercio al dettaglio. Una volta deciso di aprire questo gruppo e dotatosi di tutti gli strumenti internet per promuoverlo (sito, blog, Facebook, Twitter), è arrivato per lui il momento di trovare il negozio bisognoso: «Era un sabato mattina e stavo facendo un giro in bicicletta nel mio quartiere (Città Studi, ndr).

Sono entrato in alcuni negozi e ho subito trovato un negoziante che ha ammesso: siamo in gran crisi, ci hanno raddoppiato l'affitto, rischiamo di chiudere...». Da lì all'organizzazione dell'evento il passo è stato breve. Come nel caso dei flash mob infatti, per trovare chi parteciperà gli strumenti sono internet, i social network, gli sms, le mail tra amici: insomma il passaparola e la viralità.

E fino a sabato 14 aprile ci sarà tempo per dare adesioni e decidere se partecipare. L'appuntamento è a Milano per le ore 18 in piazzale Bacone e da lì si partirà insieme verso il negozio prescelto.

Che resterà sconosciuto a tutti fino a quel giorno, per un motivo semplice che spiega Valzania: «Si crea un po' di mistero che rende l'evento divertente e non si dà al partecipante la possibilità di arrivare con un pregiudizio rispetto al tipo di negozio». Dopo gli acquisti, il gruppo – come avviene normalmente nei cash mob statunitensi – si ritroverà in un bar del quartiere per un aperitivo, due chiacchiere e i saluti. Anche in questo caso, il luogo è stato scelto pensando a una piazza in cui da molti anni transenne e scavi impediscono agli abitanti di circolarvi rapidamente. E anche il dehor vista scavi del bar verrà premiato da un'insolita linfa di nuovi clienti.

Per ora Cash Mob Milano è il primo e solo gruppo italiano attivo, gestito direttamente da una sola persona per la parte organizzativa. Ma Valzania è alla ricerca di collaboratori (volontari) per ampliarne i confini e reclutare le botteghe storiche bisognose di aiuto. I progetti prevedono nuovi cash mob che seguiranno il primo su piazza milanese, e probabilmente a breve una seconda città – Torino – si unirà ai gruppi internazionali e promuoverà i primi eventi anche nel capoluogo piemontese.

Corriere.it




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