ANNO 25 n° 88
Istituita la tassa comunale di soggiorno
I turisti, dal gennaio 2015, pagheranno da 1 a 3,5 euro per ogni pernottamento
02/08/2014 - 12:38

VITERBO - Da uno a tre euro e mezzo per ogni pernottamento: a tanto ammonta la tassa che, dal primo gennaio 2015 pagheranno i turisti che pernotteranno in alberghi, pensioni e bed and breakfast di Viterbo. Più sono le stelle di cui si fregia la struttura più si paga. Il provvedimento che istituisce il balzello è stato approvato ieri dal consiglio comunale, con il voto contrario delle opposizioni, che avevano chiesto uno sconto, per la verità insignificante: 50 centesimi sia sull'importo minimo sia su quello massimo.

Altro motivo di scontro è stata la destinazione dell'incasso derivante dalla tassa di soggiorno. In genere, i comuni che hanno fatto scelte analoghe, hanno contestualmente stabilito di utilizzare tra il 10 e il 15% dell'introito per migliorare i servizi ai turisti e il resto per mettere una toppa sui malmessi bilanci municipali. Palazzo dei Priori, allo stato, si è riservato di decidere come, dove e per cosa spendere i ricavi.

L'assessore Giacomo Barelli ha proposto che, dopo l'approvazione del bilancio di previsione 2015, sia una delibera di consiglio a stabilire la destinazione del gettito. Già, ma quanto potrebbe portare nelle casse di Palazzo dei Priori la tassa di soggiorno? A sentire le previsioni c'è poco da scialare: le previsioni più ottimistiche parlano di 100-120mila euro l'anno, ma per i pessimisti (o realisti?) non si andrà oltre i 75-85mila euro.

Ma per constatare il primo effetto del nuovo balzello non bisognerà attendere gennaio. Lo si potrà vedere già oggi, durante la maratona per l'approvazione del bilancio di previsione. Le opposizioni, infatti, sono più decise che mai a proseguire con l'ostruzionismo. Gianmaria Santucci (Fondazione), Luigi Buzzi (Fratelli d'Italia), Ubertini (Forza Italia) Gianluca De Dominicis (Movimento 5 Stelle) non intendono ritirare nemmeno uno dei 6.500 emendamenti presentati.

''Se la maggioranza e l'assessore al Bilancio Luisa Ciambella - spiega Santucci - non accetteranno di sedersi intorno a un tavolo con le opposizioni, non potremo fare altro che mantenere gli emendamenti. Finché ci sentiremo rispondere rendere e o lasciare, com’è avvenuto finora - conclude - li terremo inchiodati in aula''.




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