ANNO 25 n° 88
Michelini - Serra: incontro ravvicinato
Il sindaco si vede con il capogruppo: distensione o rottura definitiva?
Poi in serata vertice dei ribelli con Mazzoli,Panunzi e soprattutto Ugo Sposetti
30/01/2016 - 11:34

VITERBO – Michelini – Serra: contatto. Non in area di rigore, e dunque nessun penalty da calciare, ma non è dato sapere se falloso o no. Comunque, proseguendo con questa originalissima metafora calcistica, il controllo del gioco è passato a Leonardo Michelini. E nonostante le assonanze del nome (Leo come Leo Messi) non è detto che sia un tiki-taka.

 

Però, che il sindaco abbia incontrato il capogruppo del Pd in consiglio comunale nonché il capo dei ribelli è la notizia. E segna soprattutto un passo avanti rispetto al gelo di una settimana fa, in occasione dell'assemblea dell'Unione comunale del Pd, quando Serra, con altri due consiglieri comunali di riferimento, era andato all'hotel Salus quasi come per dare l'ultimo bacio – platonico – al primo cittadino. Oggi, in ogni caso, va registrata un'apertura, magari leggerissima, da parte dell'ala ostile, e soprattutto il pacato Michelini ha dimostrato di aver preso l'iniziativa. Prendendo in contropiede anche quelli che lo ritenevano così british da evitare di scendere nell'agone della politica, con la p minuscola. Per la cronaca: si sono visti a Palazzo dei priori, alla luce del sole.

 

La seconda notizia è arrivata in serata. Quando alla preannunciata riunione dei sette dissidenti (alla sede del Pd di via Polidori) si sono presentati anche i grossi calibri. Il segretario provinciale Egidi, intanto. Il consigliere regionale Enrico Panunzi. Il deputato Alessandro Mazzoli. Ma soprattutto: il senatore Ugo Sposetti, rimasto finora piuttosto distaccato (al netto di qualche dichiarazione vagamente geniale) dalla crisi viterbese e invece ieri sera presente in carne ed ossa. Troppe capocce, troppi allori intorno al tavolo per immaginare che si sia trattato soltanto di una riunione che ha certificato la fine dell'esperienza di governo del centrosinistra a Viterbo (la prossima nel 2540, dopo un'eventuale figuraccia del genere). E allora, ecco che tornano a circolare con prepotenza le voci di un accordo in zona cesarini per ricomporre il quadro, magari trovando una formula non troppo dolorosa e clamorosa. Da presentare poi mercoledì al Pd nazionale, a cose fatte, a panni sporchi lavati in famiglia. Ci staranno davvero lavorando, oppure la fine dell'amministrazione è segnata? O, ancora, è soltanto l'ennesima manfrina per scavallare la scadenza del 24 febbraio, scongiurare le elezioni a giugno, e ricomporre le truppe? Chi ci capisce è bravo, e soprattutto non fa politica.




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