ANNO 25 n° 114
Nella provincia viterbese 524,39 ettari di boschi dati alle fiamme
01/09/2012 - 04:00

VITERBO – “Dall'inizio dell'emergenza stagionale gli incendi boschivi che, fino ad oggi, hanno richiesto l'intervento delle pattuglie del Corpo forestale dello Stato nel Lazio sono stati 563, gran parte dei quali di origine dolosa. La superficie boscata finora interessata dal fuoco è pari a 3.488,63 ettari ”. A rendere noti i dati dei roghi che, in questa estate 2012, hanno interessato il territorio laziale e, in particolare, la provincia viterbese è il Corpo Forestale dello Stato.

Sulla base dei dati regionali, la Tuscia, insieme alla provincia di Rieti, è stata quella più fortunata: Roma è stata interessata da 153 eventi per una superficie boscata bruciata di 895,82 ettari. A Frosinone gli incendi sono stati 133 e 979,85 ettari di vegetazione bruciata. Seguono Latina, con 119 incendi con una superficie boscata bruciata di 674,32 ettari, Viterbo, con 83 roghi e 524,39 ettari di boschi dati alle fiamme e Rieti, con 76 incendi per una superficie boscata bruciata di 414,25 ettari.

“Dall'inizio dell'emergenza il Corpo forestale dello Stato ha continuamente garantito la presenza di una media di 110 pattuglie giornaliere che, in collaborazione con tutte le altre componenti del sistema regionale e nazionale della Protezione Civile, si sono occupate delle varie fasi dell'attività di contrasto al fenomeno degli incendi boschivi, che vanno dall'iniziale spegnimento alla successiva azione info-investigativa finalizzata ad assicurare alla giustizia i responsabili degli eventi di carattere doloso e colposo.

La maggior parte degli eventi – sottolinea la Forestale nella nota - sono riconducibili a comportamenti colposi dovuti ad imprudenza, imperizia o al mancato rispetto di norme e regolamenti (a titolo di esempio si ricordano la perdurante abitudine di gettare le cicche di sigaretta dalle automobili in corsa, l'accensione di fuochi per la preparazione di cibi e l'esercizio di pratiche agricole quali bruciatura delle stoppie e dei residui di potatura o ripulitura dei fondi senza le dovute cautele). Gli eventi dolosi – spiegano in conclusione dal Corpo Forestale - sono spesso ascrivibili a contrasti esistenti all'interno nel mondo venatorio, alla presenza di pastori, a contrasti tra vicini ovvero sono il modo di manifestarsi di fenomeni di disagio sociale o di contrasto con l'autorità'.

 

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