ANNO 25 n° 88
Oggi cinque neofascisti davanti al gip
Potrebbero chiedere il rito abbreviato
Sono accusati di aver partecipato al pestaggio al campo sportivo di Magliano,
nel quale restarono feriti quattro tifosi della squadra Ardita San Paolo di Roma
19/11/2015 - 10:50

TIVOLI (ROMA) - Raid squadrista al campo sportivo di Magliano Romano: cinque indagati compariranno questa mattina davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Tivoli. Si tratta di Alessio Reinkardt, Federico Miralli, Giovanni Lupidi, Leonardo Ercolani e Roberto Spolverini. Tutti neofoascisti, già noti alla Digos, e alcuni di loro già condannati per lesioni e altri reati. Sono accusati di lesioni personali gravi. I loro difensori potrebbero chiedere i termini a difesa, cioè un rinvio per avere tempo di studiare le carte processuali. Inoltre, i cinque indagati potrebbero chiedere di essere processati con il rito abbreviato: una procedura che prevede la riduzione di un terzo della pena infitta.

 

Altri quattro componenti del commando che il 16 novembre 2014, a volto coperto, armati di spranghe e mazze da baseball, picchiò selvaggiamente i tifosi dell'Ardita San Paolo, una squadra d calcio di Terza Categoria ritenuta vicina ai centri sociali capitolini, sono già stati processati con il rito immediato e condannati. A Ervin Di Maulo, un po' il ''veterano'' dell'estrema destra viterbese, sono stati inflitti quattro anni di carcere. Tre anni a testa sono stati invece comminati a Diego Gaglini, candidato sindaco di Viterbo per CasaPound alle ultime amministrative, Edoardo Fanti e Jacopo Magnani.

 

La procura della Repubblica di Tivoli, competente per territorio, ha chiesto il rinvio a giudizio di Reinkardt, Miralli, Lupidi, Ercolani e Spolverini. Ma la decisione del gip, come detto, potrebbe slittare sia per la richiesta di termini a difesa degli avvocati degli indagati che per la contestuale richiesta di giudizio con il rito abbreviato.

 

Nel frattempo, le indagini sul raid al campo sportivo di Magliano Romano sono proseguite e, recentemente, avrebbero permesso agli inquirenti di smascherrare altri componenti del manipolo di picchitori. A consentire agli investigatori di identificarli, secondo quanto si è appreso in ambienti giudiziari, sarebbero state le riprese di una telecamera di sicurezza posta su un edificio, a pochi chilometri di distanza dal luogo dell'aggressione. Davanti alla telecamera, infatti, sarebbero passate in rapida successione le auto con a bordo i giovani arrestati subito dopo i fatti, seguite da altre quattro, tutte intestate a personaggi dell'estrema destra viterbese. Abbastanza per far ritenere alla Procura della Repubblica di Tivoli che i giovani a bordo facessero parte del commando.

 

Il gruppo di persone incappucciate che, secondo l'accusa, aggredì i tifosi dell’Ardita, facendone finire quattro in ospedale, stando alle testimonianze era composto da almeno due dozzine di persone. Ma solo nove furono identificati e arrestati poche ore dopo. Ora avrebbero un nome un volto altri quattro-cinque loro presunti coplici. La posizione dei nuovi indagati, anche se i reati contetati sono i medesimi, venga valutata a parte.




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