ANNO 25 n° 115
Presidi in tutti gli istituti del capoluogo
Prosegue la protesta contro la politica degli ultimi governi in materia di istruzione
23/11/2012 - 12:26

VITERBO - (A.P.) Soffia il vento della protesta anche nel capoluogo della Tuscia. Dopo quella iniziata ieri dall’Istituto statale d'istruzione superiore ‘’Alberto Dalla Chiesa’’ di Montefiascone e dal ‘’Midossi’’ di Civita Castellana, tutti gli istituti, fatta eccezione per l'Itis ''Leonardo da Vinci'', sono occupati o in autogestione.

La decisione di unirsi alla mobilitazione nazionale del 14 novembre è stata presa per contestare la politica degli ultimi governi in materia di istruzione: riforma degli organi collegiali, finanziamenti alle paritarie e i tagli alle risorse e al personale. ‘’Si tratta di una protesta pacifica – tengono a sottolineare gli studenti – che, unita a tutte le realtà del paese, non può restare inascoltata’’.

‘’Le motivazioni che ci hanno spinto a prendere questa decisione - spiegano gli studenti del liceo Mariano Buratti - sono legate ai provvedimenti che minano alle fondamenta della scuola pubblica italiana. Ciò che ci fa indignare è che la scuola privata continui ad essere finanziata dallo Stato ( sono stati stanziati 223 milioni per il 2013), andando così a ledere lo sviluppo della scuola pubblica. Questo fa sì che vengano varate leggi che tendono a privatizzare quel poco di “pubblico” che è ancora rimasto.

Facciamo riferimento al “ddl Aprea”, un disegno di legge quasi “anticostituzionale”, - proseguono - che permette l'entrata dei privati nei consigli d'Istituto facendoli così diventare Consigli dell'Autonomia (molto più simili a consigli d'amministrazione di aziende che quelli di una scuola) e riduce o addirittura elimina le componenti della rappresentanza scolastica’’.

‘’Occupando la nostra scuola vogliamo dimostrare che non subiremo passivamente questi attacchi, ma che vogliamo informarci, confrontarci, collaborare e proporre un modello di scuola diverso. Una scuola - concludono - che guardi ai bisogni degli studenti, che li coinvolga, che non sia vista come un “carcere”, ma come un luogo di crescita e formazione’’.

E non mancano le bacchettate al Governo e in particolar modo alle ultime esternazioni del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, sui giovani ‘’choosy’’ (schizzinosi) che non si accontenterebbero di lavori umili per sbarcare il lunario.

Grande partecipazione alla protesta collettiva da parte dei professori perché, negli ultimi anni, si sono ritrovati a lavorare in una scuola sempre più povera e sempre più problematica.

Il Governo con la legge di stabilità per l'anno 2013 vorrebbe imporre l'aumento di 6 ore dell'orario di lezione dei docenti della secondaria di primo e secondo grado, a parità di stipendio. ‘’La norma si configura come un vero e proprio abuso che lede i diritti sindacali e “straccia” il Contratto collettivo nazionale di lavoro della scuola, - spiegano i docenti dell’ Istituto Magistrale ‘Santa Rosa da Viterbo’, inoltre sminuisce la professionalità della funzione docente, in quanto disconosce il fatto che l’orario di lavoro degli insegnanti va ben oltre le 18 ore settimanali di lezione in classe’’.

Le forme di protesta adottate dai professori sono: Sospensione dell’approvazione del Pof (piano dell’offerta formativa); blocco di tutte le attività extracurriculari (coordinamento dei Consigli di classe, progetti, commissioni, uscite didattiche e viaggi d’istruzione, settimane bianche e attività sportive); sospensione delle attività derivanti dalle ”Funzioni strumentali” e dalle referenze progettuali; astensione delle prestazioni aggiuntive del personale Ata; organizzazione di giornate di assemblee sia con le rappresentanze sindacali che autogestite; rifiuto di collaborare con l'Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione).; rifiuto di svolgere ore di servizio eccedenti in sostituzione dei colleghi assenti; rifiuto della presentazione della componente docente al rinnovo del consiglio d'istituto; autosospensione fino al 24 novembre, da cariche elettive e non, quali: collaboratori del ds, funzioni strumentali, referenti di progetto, addetti alle sezioni staccate.

Per il momento i ragazzi degli istituti hanno deciso di proseguire l’occupazione fino a domenica.

 

 

 

 

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