ANNO 25 n° 109
Ragazza di 31 anni uccisa con ripetute coltellate alla gola e all'addome
Il 53enne omicida da l'allarme e poi tenta il suicidio
12/11/2014 - 01:49

SUTRI – Non si conoscono ancora i motivi che hanno spinto l'uomo ad afferrare un coltello da cucina ed aggredire la compagna con più e più coltellate all'addome, fino a quella mortale alla gola. Si sa però che, dopo averla uccisa, ha dato l'allarme ai carabinieri, per poi tentare il suicidio.

Un fendente le ha trapassato la gola da parte a parte: è morta così, sgozzata, A.A., la donna di 31 anni, albanese, uccisa intorno alle 15,30 di ieri dal convivente, connazionale, H.B., 53enne. Teatro del delitto, definito ''efferato'', la cucina di un appartamentino al civico 16 di via Paladino Orlando, nel centro storico di Sutri.

In via Paladino Orlando, ieri pomeriggio, c'era tutto lo stato maggiore del Comando provinciale dell'Arma, a partire dal colonnello Mauro Conte. I primi ad intervenire sul posto, sono stati i carabinieri della Compagnia di Ronciglione, guidati dal capitano Scotti; presto raggiunti dai colleghi del Nucleo investigativo agli ordini del capitano Giovanni Martufi. Da Viterbo si sono precipitati a Sutri anche il maggiore Giovanni Rizzo e il pubblico ministero Chiara Capezzuto, incaricata dell'inchiesta.

Secondo le prime ricostruzioni effettuate dagli organi inquirenti, l'uomo, dopo aver assassinato la compagna, avrebbe preso un secondo coltello da cucina nel tentativo di tagliarsi le vene senza però riuscirci. Poi ha ingerito della candeggina. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto hanno trovato la povera donna in una pozza di sangue e l'assassino in condizioni disperate, tant'è che si è reso necessario l'intervento dell'eliambulanza del 118, a bordo della quale l'albanese è stato portato al policlinico Gemelli di Roma. Qui ha passato la notte piantonato dai carabinieri; adesso comunque non correrebbe pericolo di vita. E' in stato di arresto con l'accusa di omicidio volontario aggravato.

''Stiamo cercando di ricostruire le ultime ore della vittima e i rapporti con il suo carnefice'', hanno spiegato gli investigatori.

Stando a quanto si è appreso, la vittima viveva a Sutri da circa un anno e lavorava a Roma, probabilmente come colf. Aveva tre figli, tutti nati da una precedente relazione: una di 12 anni, uno di 7, ed uno di 14 recentemente tornato in Albania. L'assassino, invece, aveva raggiunto la donna da circa un mese, ma pare che i due si conoscessero da prima. Ad accertarlo, comunque, saranno gli investigatori, che stanno scavando nelle vite dei due per cercare di scoprire il movente.

Al momento non è escluso che possa essersi trattato di un banale litigio poi sfociato in un raptus incontrollato da parte dell'albanese. Anche perché alcuni vicini hanno riferito di sentirli spesso discutere. Tranne ieri. Ieri nessuno avrebbe sentito nulla.

La salma della 31enne, dopo una lunga ispezione cadaverica eseguita dal medico legale Mauro Gobattoni, è stata portato all'obitorio dell'ospedale San Lazzaro, dove si svolgerà l'esame autoptico disposto dall'autorità giudiziaria.

Fortunatamente al momento del delitto i figli della 31enne non erano in casa ma a scuola: adesso sono stati affidati agli assistenti sociali del Comune di Sutri, arrivate in via Paladino Orlando insieme al sindaco Guido Cianchi. ''Un disastro'', ha commentato il primo cittadino, evidentemente provato, uscendo dall'appartamento dopo il riconoscimento della vittima.




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