ANNO 25 n° 116
Rappresentative, le pagelle dei Giovanissimi campioni
11/06/2013 - 17:15

Va in archivio il Torneo delle Province del Lazio con l’eccezionale risultato conquistato dalle Rappresentative viterbesi: i Giovanissimi sono campioni regionali della categoria (7-6 ai rigori contro Latina) mentre gli Allievi si mordono le mani (4-6 ai rigori sempre contro Latina) per aver mancato l’occasione di una clamorosa e storica doppietta. E’ il momento dunque dei bilanci e, visto che pure l’anno scolastico volge al termine, delle pagelle, stavolta riservate ai quattordicenni che si sono conquistati il titolo di leader in regione.

 

MENEGALDO Simone (Corneto Tarquinia): portiere di grandi qualità tecniche e di notevole forza esplosiva. Grandi interventi, ma anche qualche ingenuità figlia di un carattere talvolta eccessivamente esuberante. Non appena riuscirà a disciplinarsi e a trovare il giusto equilibrio sarà una sicurezza per tutte le squadre che lo avranno tra i pali. Altalenante: 7,5

CLARI Andrea (Pianoscarano): la fascia destra è terra sua e difficilmente si passa. Comincia con passo sicuro offrendo buon contributo anche alla fase offensiva, si fa male a Roma e non è casuale che la squadra subisca due gol quando ormai lui è fuori con la caviglia acciaccata. Torna ed è sempre protagonista, stavolta mantenendo di più la posizione per dare compattezza al reparto difensivo. Segna il rigore della finale quando praticamente nessuno se la sentiva di andare a battere per primo. Maturo: 8

CURRA’ Salvatore (Calcio Tuscia): è il calciatore che ha mostrato i maggiori progressi nei 3 mesi di allenamenti e partite della Rappresentativa. Mancino naturale, inizia come esterno basso, poi il tecnico Rosella gli ritaglia il ruolo di esterno alto nel 4-4-2 di partenza e lì fa le cose migliori. Attacca e difende con vigoria, segnalandosi per ripartenze e sovrapposizioni che danno respiro alla manovra. Era arrivato come cavallone indisciplinato, lascia come cavallone potente e molto più disciplinato tatticamente. Esplosivo: 8,5

MANONI Federico (Civita Castellana Calcio Giovanile): mai una sbavatura, sempre serio e attento. In allenamento si segnala tra i più combattivi e grintosi; in partita mai fuori posizione e sempre pronto alle diagonali in copertura. Su di lui si può sempre contare tanto più che se la cava con bravura sia a destra che a sinistra. Concentrato: 8

POPA Bogdan (Real Monterosi): tignoso centrale difensivo, imbattibile di testa, tenace sull’uomo. Un autentico baluardo del pacchetto arretrato che non perde mai colpi. Si prende la responsabilità del rigore finale a Settebagni e non fallisce la conclusione con la solita battuta potente. E dire che non c’era proprio nessuno che se la sentisse di andare a calciare quel pallone che scottava come tizzoni ardenti. Decisivo: 9

SELVI Davide (Montefiascone): il capitano gioca un torneo da copertina. Serio, preciso, calmo anche nei momenti più convulsi (per esempio nella gara d’esordio a Soriano quando, nonostante tutt’intorno infuriasse la bagarre, lui continuava a mettere il pallone a terra e a lanciarlo con precisione invece di sparacchiarlo via). Dà compattezza  al reparto e diventa il libero vecchio stile staccandosi dalla linea a 4 secondo le indicazioni del tecnico. Un esempio per tutti e un punto di riferimento in campo e fuori. Sicuro: 9

ZAPPITELLI Matteo (Etruria Calcio): quando viene chiamato fa la sua ottima parte. In acrobazia è il migliore in assoluto e sarebbe l’ideale per una difesa a 3, solo che lo schema richiede troppo tempo e applicazione per poter essere messo in pratica con naturalezza. Serio, riflessivo, taciturno (anche troppo), su di lui si può sempre contare sia come centrale che come esterno. In crescita: 7,5

BRAGAGLIA Luca (Virtus Pilastro): il novello Scholes è una furia scatenata. Va su ogni pallone (anche quando non dovrebbe), fa dannare il tecnico quando non tiene la posizione assegnata ma è un altro su cui si può fare affidamento sempre. Morde gli avversari in qualunque zona del campo, dà una mano ai compagni in difficoltà, si fa trovare pronto per le ripartenze, un po’ meno nei ripiegamenti. Il “roscetto” sta maturando. Esuberante: 8

CAPPELLI Alessio (Castel S. Elia): talento purissimo dai colpi sopraffini. Le partenze in dribbling sono ubriacanti e i servizi per i compagni spesso illuminanti. Gli manca un pizzico di continuità e deve limare alcune asperità caratteriali ma è un altro che ha sicuramente mezzi e qualità per emergere.  Istintivo: 7,5

MARIOTTI Gianmarco (Real Monterosi): fantastico nell’esordio contro Rieti, poi un problema agli adduttori lo frena un po’.  Stenta a riprendersi accusando anche un calo psicologico. Nel match decisivo del Salaria Sport Village, l’allenatore gli ritaglia un ruolo in un inedito 4-1-4-1 nel quale occupa la posizione di centrocampista più avanzato a sostegno dell’unica punta e in quella posizione si esprime al meglio. I colpi non gli mancano come pure la stazza fisica che gli permette di sovrastare compagni e avversari. Discontinuo: 7,5

MAZZAFOGLIA Simone (Civita Castellana Calcio Giovanile): una delle sorprese più piacevoli. Carattere schivo, poco loquace; timido fuori, un leone in campo. Segna un gol (purtroppo inutile) a Roma, ne segna un altro pesantissimo in finale: bottino invidiabile e di grande valore. Ma sono soprattutto il rendimento e l’affidabilità a crescere esponenzialmente man mano che il torneo avanza. Contro Latina concede anche il bis segnando il quinto penalty della prima serie con una finta magistrale che manda il portiere dall’altra parte e una conclusione impeccabile. Sereno: 8,5

FABBRI Lorenzo (Tuscia Foglianese): uno scampolo di gara a Labaro in cui si esibisce in una paratona prima di subire un gol che potrebbe avere effetti nefasti per la differenza reti. Si allena sempre con umiltà e serietà, dimostrandosi all’altezza della situazione. Affidabile: 7,5

MAZZEI Gabriele (Fabrica Calcio 2010): centrocampista di valore schierato titolare (a sorpresa ma meritatamente) nella finale. Lui risponde alla chiamata offrendo un ottimo rendimento. Talvolta porta troppo la sfera, magari perde un po’ la posizione, ma nei recuperi si fa valere. E possiede dribbling secco che fulmina chi gli si fa incontro. Sorprendente: 8

SARACA Giancarlo: nel pacchetto di centrocampo un posto al centro non glielo leva nessuno. Ringhia sulle caviglie degli avversari, sbuffa, rincorre, si propone ma il tecnico riesce a tenerne a freno le iniziative imponendogli il ruolo di regista arretrato che assolve con bravura. Qualche bollente spirito eccessivo nei confronti degli arbitri: in campo si danno e si prendono e bisogna evitare reazioni spropositate. Affidabile: 8,5

VENTOLINI  Federico: tecnicamente è uno dei migliori della compagnia, se non il migliore in assoluto. Paga problemi fisici (che gli impediscono di partecipare alla finale) e qualche peccatuccio caratteriale. Potenzialmente è in grado di fare la differenza contro chiunque: se non molla, ne farà molta di strada: 7,5

ACAMPORA Bartolomeo (Montefiascone): che sia il gioiellino della squadra, lo sanno tutti. Tanto che molti club anche professionistici hanno messo gli occhi su di lui. Assente per infortunio nella trasferta di Roma, si riscatta nelle gare successive. Imprendibile quando parte in velocità, ubriaca di finte anche avversari che lo sovrastano fisicamente. Gli manca solo il gol, raggiunto peraltro con il terzo rigore della finale. Pronosticargli un futuro a tinte rosa è sin troppo facile, Campioncino: 8,5

BIAGINI Giuseppe (Ischia di Castro): una distorsione alla caviglia lo mette fuori causa per la finalissima. Peccato, sarebbe stato molto utile. Per il resto, si fa sempre trovare pronto offrendo il suo contributo alla causa. Deve credere più in se stesso e nelle sue qualità. Concreto: 7,5

GRAZIOSI Luca (Castel S. Elia): si presenta come punta ma forse il ruolo in cui meglio si esprime è quello di esterno avanzato nel 4-4-2.  Filiforme ma tutt’altro che flebile nei contrasti, ottime potenzialità ancora largamente da scoprire. Quando viene chiamato in campo, fa la sua parte con ottima applicazione. Disciplinato: 7,5

RAFFAELLI Francesco: il bomberino del Valentano ne fa 5 e si guadagna i galloni di capocannoniere. Tre contro Rieti all’andata e uno al ritorno e la perla del gol-qualificazione a Monterosi contro Roma Nord. A volte sembra assente, avulso dalla manovra e invece è sempre lì pronto alla zampata decisiva. In finale la vede poco, ma nella sola occasione che si ritaglia colpisce la traversa. E che si vuole di più? Inzaghiano: 9

ROSELLA Vincenzo (allenatore): plasma con un lavoro certosino la squadra a sua immagine e somiglianza. Vorrebbe più tempo a disposizione soprattutto per curare gli aspetti tattici. Quello che ha, lo usa bene creando un meccanismo quasi perfetto. Parte con il classico 4-4-2, ma riesce a cambiare modulo con naturalezza proponendo a seconda della bisogna un 4-2-3 – e anche un 4-1-4-1 solo apparentemente difensivo. Non è facile con quattordicenni che in larghissima misura mai avevano assaggiato campi fuori provincia. In realtà riesce a ritagliare spazi e ruoli per tutti guadagnandosi sul campo la stima e l’affetto dei suoi ragazzi, e non solo. Bravo e umile scava le ricorse più nascoste e riesce a tirarle fuori. Quando a Roma scocca l’ora fatale dei rigori raduna la truppa sulla panchina: i giocatori sono sconvolti dal caldo e dalla fatica e soffocati dalla responsabilità di andare sul dischetto. Guarda tutti negli occhi e dice: “Comunque vada sono orgoglioso di voi e di quello che avete fatto”. Sono le parole decisive che sciolgono un po’ la tensione. Da lì parte la rincorsa per andare a prendersi la coppa più grande. Fondamentale: 9

CHITARRINI Ermanno (fisioterapista): professionista esemplare e straordinario uomo – spogliatoio. Un po’ papà, un po’ nonno, un po’ vecchio zio brontolone: per i ragazzi è un punto di riferimento insostituibile. Cura i malanni fisici e quelli psicologici, così frequenti in giovani che per la prima volta si affacciano al calcio che conta. Con una battuta (spesso in civitonico) sdrammatizza, incoraggia, rimprovera, esalta, redarguisce. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo: 9.

Un grazie, infine, al delegato provinciale di Viterbo della Federcalcio Ermanno Todini, al dirigente responsabile Nicola Savino, al medico Giuseppe Fanali, all’intera delegazione provinciale. Il voto? No, meglio evitare ricordando però che tutti i successi si costruiscono con un lavoro spesso oscuro, ma insostituibile. Se le fondamenta non sono solide…




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