ANNO 25 n° 86
Rossana poteva essere ancora viva?
La morte per insufficienza cardiorespiratoria non escluderebbe l'ipotesi
Per eventuali certezze bisognerà aspettare i risultati degli esami
07/03/2016 - 10:31

RONCIGLIONE – Rossana Bramante è morta per insufficienza cardiorespiratoria. Così si legge in una nota inviata dalla procura dopo che il medico legale, Giorgio Bolino dell’università La Sapienza di Roma, ha eseguito l’autopsia sul corpo della 79enne trovata nel congelatore di casa domenica scorsa.

 

Nessuna morte violenta, dunque, stando ai primi accertamenti che hanno confermato l’assenza di lesioni esterne visibili, anche se, per avere un quadro chiaro, bisognerà attendere un paio di mesi per la relazione finale del medico e quindi anche i risultati degli esami istologici e tossicologici, fondamentali per sapere se la Bramante sia stata avvelenata o sedata.

 

E nel caso in cui si accertasse il decesso a seguito di somministrazione di veleni o farmaci in dosi letali, allora non sarebbe da escludere l’ipotesi che la 79enne sia stata chiusa nel pozzetto quando era ancora viva. Addormentata, drogata, ma viva. Poi l’ipotermia e infine la morte per insufficienza cardiorespiratoria, che è un’espressione molto generica in ambito medico. I motivi li consegnerà nero su bianco il dottor Bolino al pm titolare dell’inchiesta Fabrizio Tucci tra due mesi. Anche sul Corriere della Sera, in un articolo uscito ieri a firma di Rinaldo Frignani, si legge che questa circostanza della morte avvenuta quando la Bramante era già nel congelatore non è da scartare. Al contrario, certo, potrebbe esser stata avvelenata e, in un secondo momento, ''fatta sparire'' nascondendone il corpo.

 

Ma in attesa dell’esito del tossicologico e della relazione finale dell’esame autoptico, l’ipotesi della procura al momento è questa: morte naturale e cadavere nascosto. E per occultamento di cadavere un indagato: il fratello della vittima, Ivo Bramante. L’uomo, 82 anni, affetto da demenza senile, da luglio è ospite di una casa di cura sempre a Ronciglione. Un atto dovuto quello dell’iscrizione sul registro degli indagati, per permettere all’uomo di essere rappresentato legalmente da subito e di nominare quindi un consulente di parte per l’autopsia.




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