ANNO 25 n° 110
Si pronuncia il tribunale del riesame
Mercoledì discussione sui ricorsi presentati da alcuni dei 17 indagati
22/06/2015 - 13:13

VITEBRO – Sarà discusso mercoledì 24 giugno, davanti al tribunale del riesame di Roma, il ricorso presentato da una parte delle diciassette persone arrestate il 29 maggio scorso dai carabinieri del comando provinciale di Viterbo nell’ambito dell’operazione ''Fai da te''. A tutti gli indagati, undici stranieri dell’Est Europa e cinque italiani, il Gip Salvatore Fanti, su parere favorevole del pubblico ministero Massimiliano Siddi, titolare dell’inchiesta, ha concesso gli arresti domiciliari.

 

L’inchiesta si è dipanata in due filoni: il primo concernente una banda ''specializzat'' in furti nei self service dei distributori di benzina, che venivano scassinati di notte con un frullino, ma che di tanto in tanto non disdegnavano di derubare qualche appartamento; il secondo, relativo a una rete di pusher che spacciava hashish e marijuana davanti alle scuole superiori di Viterbo e che, in varie occasioni, “arruolava” studenti minorenni per procurarsi clienti negli istituti.

 

Nel primo filone sono coinvolti cinque stranieri e un italiano: Vasile Alin Chiru, ventisei anni, romeno, ritenuto il cervello della banda, quello che individuava gli obiettivi e pianificava i colpi; Julian Tare, detto Giulio, ventiquattro anni, albanese, Samet Sadikov, quaranta anni, macedone, Radu Ulinici, detto Giorgio, ventiquattro anni, moldavo, Nicolae Dragos Lazar, ventidue anni, romeno, Filippo Mainardi, quaranta anni, residente a Tarquinia. A tutti è stata contestata anche l’associazione a delinquere finalizzata a compiere reati contro il patrimonio.

 

L’altro giorno, il riesame si è già espresso sul ricorso di Chiru, concedendogli i domiciliari. Ma la misura gli era stata già applicata dal Gip Salvatore Fanti su parere favorevole del pubblico ministero Massimiliano Siddi, titolare de fascicolo. Quindi, per il presunto capobanda non è cambiato nulla.

 

Tra coloro che compariranno davanti ai giudici del riesame c’è il 24enne Julian Tare, detto Giulio, difeso dall’avvocato Samuele De Santis: ''Sosteremo la nullità assoluta e insanabile dell’ordinanza che ha disposto le misure cautelari – spiega il legale – per motivi di legittimità''. Poi il legale aggiunge: ''Mercoledì sarà l’ultima volta che ci confronteremo con un provvedimento firmato dal giudice Franca Marinelli. Se sarà necessario, lo contrasteremo anche in modo duro, ma lo faremo nell’unico luogo dove è legittimo discutere le decisioni dei magistrati: l’aula giudiziaria''. Evidentemente l’avvocato De Santis si riferisce agli attacchi che sono stati portati al giudice Marinelli a poche settimane dal pensionamento. Attacchi ''ispirati'' da ambienti giudiziari che hanno diffuso documenti riservati sul suo conto.

 

Nel filone dell’inchiesta ''Fai da te'' relativa allo spaccio di droga sono coinvolti sette stranieri e quattro italiani: Dmytro Vostrotin, detto Dima, ventuno anni, ucraino, Vladyslav Votrotin, diciannove anni, ucraino, Costel Marariu, detto Andri, venticinque anni, romeno, Vadym Shtefunyk, trentadue anni, ucraino, Yurj Boychuk, ventuno anni, ucraino, Hamdi Jebali, ventotto anni, tunisino, Valeriu Cojcari, diciannove anni, moldavo, Franco Schirinzi, venti anni, Michael Scorsino, diciannove anni, Cristiano Cuboni, ventidue anni, Daniele Ramaccioni, trentadue anni, tutti residenti a Viterbo.

 

Alcuni di loro, difesi dell’avvocato Remigio Sicilia, hanno presentato ricorso al tribunale del riesame per ottenere la revoca della misura di sicurezza, sebbene sia stata tramuta in arresti domiciliari.




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