ANNO 25 n° 89
Sotto esame scritti e disegni di Edoardo
Si scava nei quaderni, libri e giochi per individuare un eventuale malessere
29/05/2015 - 11:15

SORIANO NEL CIMINO – Sarà un perito incaricato dalla Procura della Repubblica ad analizzare il materiale acquisito nella cameretta di Edoardo Ribisi: quaderni scolastici, libri, diari, giochi disegni. Un lavoro di scavo nella psiche del bambino di undici che, per ragioni ancore oscure, si è impiccato con una cinghia alla sponda del letto a castello. Ciò che il pubblico ministero Chiara Capezzuto, titolare del fascicolo, sta tentando di individuare è un possibile movente, un segnale che sveli uno stato di malessere inespresso che potrebbe aver indotto il bambino a cercare la morte.

 

Gli investigatori continuano anche ad ascoltare le persone comunemente frequentate da Edoardo, gli insegnanti, l’istruttore di judo e altri. Secondo indiscrezioni sarebbe emerso che il bambino, definito particolarmente intelligente, forse troppo rispetto all’età biologica, a scuola si annoiasse giacché apprendeva prima dei suoi compagni le nozioni che, spesso, gli insegnanti erano costretti a ripetere per gli altri alunni. Una circostanza che da sola non basterebbe comunque a innescare una pulsione suicida. Per di più in un bambino di soli undici anni.

 

Qualora non dovesse emergere nulla in grado di avvalorare la pista del suicidio, rimarrebbero in ballo altre due ipotesi: la simulazione per suggestione o il gioco finito in tragedia. Nella prima ipotesi, il bambino potrebbe essere rimasto suggestionato da una scena violenta, un’impiccagione appunto, che poi avrebbe simulato senza rendersi conto dei rischi che correva; stando alla seconda ipotesi, invece, potrebbe essersi passata la cinta intorno al collo dopo aver assicurato l’altro capo alla sponda del letto per gioco, rimanendo così strangolato per tragica fatalità. Nell’uno e nell’altro caso Edoardo non avrebbe avuto alcuna intenzione suicida.

 

E sarebbe proprio per approfondire l’ipotesi della simulazione per suggestione che gli investigatori stanno passando al setaccio anche le abitudini dei genitori del bambino, il padre Edoardo e la madre Erika Comucci. Ma non sarebbe emerso nulla d’indicativo. I coniugi Ribisi, lui d’origine siciliana, lei del posto, entrambi impiegati nella ditta di progettazione di siti web di cui sono contitolari, conducono una vita tranquilla e serena. L’unico diversivo, per quanto riguarda il padre, sarebbe una passione per il medioevo, le rievocazioni storiche, i suoi riti e l’esoterismo che spesso li caratterizzava.

 

Ieri pomeriggio, dopo l’esecuzione dell’autopsia, la procura ha autorizzato la restituzione della salma di Edoardo alla famiglia. Ma i funerali non sono stati ancora fissati. I genitori del bambino non hanno ancora deciso dove farli celebrare e dove seppellire Edoardo. E probabile che entro oggi prendano una decisione. Solo dopo il sindaco di Soriano nel Cimino Fabio Menicacci deciderà se indire una giornata di lutto cittadino.




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