ANNO 25 n° 116
Terme, il pateracchio di Delli Iaconi
Delibera capestro per la famiglia Sensi: si rischia un nuovo e lungo contezioso
09/07/2014 - 09:46

VITERBO - Col tempo e co’ la paja se matura la sufaja. L’acqua invece col tempo diventa più torbida e stagnante, specie quella termale, che già puzza di suo. E così, ieri pomeriggio, la seconda commissione consigliare si è trovata a dover discutere e votare in tutta fretta una delibera, da portare poi in consiglio comunale, che dovrebbe risolvere – sempre temporaneamente – l’annosa questione della subconcessione termale che il Comune assegna alle Terme dei Papi srl.

Una subconcessione già scaduta e prorogata e che ora, il 31 luglio, s’esaurisce davvero, senza possibilità di ulteriori allungamenti. Già, perché la Regione (titolare della concessione, che poi gira al Comune) prevede da regolamento che d’ora in poi saranno necessarie gare d’appalto europee per definire questo tipo di rapporti.

E allora, visto che per fare un bando ci vuole parecchio tempo, e mentre si attende che Zingaretti conceda – come richiesto – a Palazzo dei Priori le concessioni sulle acque, ecco la trovata dei tecnici comunali. Proseguire il rapporto con Terme dei papi non più mediante proroga (che sarebbe impossibile) ma attraverso l’affidamento ''in custodia'' dell’acqua alla stessa società. Così da evitare che le strutture chiudano e che Viterbo resti senza terme nell’attesa del bando europeo. ''E’ l’unica soluzione possibile'', taglia corto l’assessore allo Sviluppo termale Tonino Delli Iaconi. Ma ora si rischia un nuovo, lungo contenzioso. 

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