ANNO 25 n° 107
Aggressione a Ruotolo, via al processo
Oggi la prima udienza per gli otto militanti di Casapound denunciati
per l'irruzione durante il comizio dell'allora candidato governatore del Lazio
20/01/2016 - 12:25

VITERBO – Al via stamattina il processo agli otto militanti di Casapound che hanno fatto incursione durante l'incontro pubblico che si stava svolgendo a Civita Castellana con il candidato alla presidenza della Regione Lazio per ''Rivoluzione civile - Ingroia'' Sandro Ruotolo. Sono accusati del reato di turbativa di riunione pubblica, previsto dalla normativa speciale in materia di propaganda elettorale.

 

I fatti risalgono all’11 febbraio 2012. Il giornalista, allora candidato a governatore nelle fila di Rivoluzione civile, ha dovuto interrompere il comizio in corso per l’irruzione dei giovani: ''Mi hanno minacciato e insultato - aveva commentato il candidato della Lista Ingroia, che in quell’occasione aveva poi ricevuto messaggi di solidarietà da numerosi leader politici - Sono volate le sedie, hanno acceso un fumogeno all'ingresso dell'edificio poi sono fuggiti. Sono nel mirino di CasaPound perché in occasione dell'incontro dell'8 febbraio con gli altri candidati presidenti del Lazio ho rifiutato di stringere la mano al candidato di CasaPound, perché sono convintamente antifascista''.

 

Per Casapound, invece, ''nessun fumogeno dentro la stanza, nessuna sedia rovesciata e nostri militanti a volto coperto – specificavano in un comunicato - ma solo uno striscione esposto (con la scritta ''Ruotolo maleducato'', ndr) e qualche frase al megafono, un'azione durata un minuto e che non ha impedito il normale proseguimento del comizio''. ''Una goliardica contestazione all’antidemocratico Sandro Ruotolo''. Così hanno definito l'azione i militanti di CasaPound Italia Viterbo. Il senso dello striscione era quello di stigmatizzare il gesto del candidato governatore di Rivoluzione Civile, che, al termine della Tribuna elettorale del Tgr Lazio, non ha voluto stringere la mano al candidato di Cpi Simone di Stefano spiegando di essere ''orgogliosamente antifascista'': ''Ci siamo sentiti in dovere di 'riprendere' Ruotolo che alla tenera età di 58 anni non ha ancora imparato a relazionarsi con i suoi avversari politici'', aveva spiegato Alberto Mereu, responsabile locale e candidato al consiglio regionale del Lazio di Casapound.

 

Il caso, balzato sulla stampa nazionale, aveva fatto molto rumore, e oggi, al tribunale di Viterbo, si svolgerà la prima udienza di fronte al giudice Silvia Mattei.




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