ANNO 25 n° 89
Aiutooo! Mi si è rivoltato il Pd viterbese
Spaccatura e polemiche nel partito sul documento per il bilancio comunale
12/07/2014 - 11:03

VITERBO - Aiutooo! Mi si è rivoltato il Pd viterbese. Sì, rivoltato. Nel senso che il partito ha cambiato verso. Seguendo il verbo renziano, che in questi periodi è inconfutabile? Beh, sì e no. In quanto il Gianburrasca fiorentino della politica italiana in questa vicenda c’entra e non c’entra.

Non c’entra direttamente, ma c’entra di traverso. E, anche se per spiegare le filosofie del Pd viterbese non basterebbero tutti i tomi della Treccani, proviamo a spiegare cosa è accaduto nelle ultime 24 ore. Roba da far drizzare i capelli anche a chi non li ha.
E cominciamo da Renzi. O meglio, da quello che dice e fa Renzi. Sulla riforma del Senato, ad esempio.

Se n’è discusso nell’assemblea nazionale del partito, si è votato, si è delineata una maggioranza, dopodiché festa finita. Lo può testimoniare il povero Corradino Mineo, estromesso dalla commissione del Senato per gli affari costituzionali perché gli piaceva tanto fare il bastian contrario.

Ora, su questo modo di agire si può – come in tutte le cose – discutere all’infinito, ma è indubbio che è l’unico sistema che può funzionare in un Paese dove i distinguo tra i parlamentari sono all’ordine del giorno. E non si combina mai un tubo. Ne è prova che di riforme in Italia si discute da vent’anni e che forse (e sottolineiamo forse) solo ora – grazie a Renzi e al renzismo – le cose stanno cambiando.

 

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