ANNO 25 n° 88
Allegrini e Meroi vanno con Alemanno
L'ex senatrice tra i fondatori di Azione nazionale, più defilato l'ex presidente
11/11/2015 - 10:27

VITERBO – Nostalgia, nostalgia canaglia. Delle percentuali elettorali di un tempo ma anche e soprattutto dei valori di riferimento di quella Destra – la vera Destra sociale - che fu e di cui oggi un’ampia fetta di elettorato sente la mancanza. Nostalgia anche di un acronimo, An, erede della tradizione del Msi, che da ieri rivive ufficialmente su input dell’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

 

L’An di oggi non è più l’acronimo di Alleanza nazionale, partito sciolto da Gianfranco Fini per confluire nel Pdl del predellino berlusconiano, ma significa Azione Nazionale. Un movimento nuovo, lanciato lunedì scorso nella Capitale, a palazzo Ferraioli, che si pone un duplice obiettivo: in primo luogo, quello di arginare la disgregazione dell’identità dell’elettorato di destra, o almeno di ciò che ne resta, riproponendo temi e valori cari alla tradizione di almirantiana memoria; in seconda battuta, di porsi come ulteriore opzione per gli elettori che un tempo votavano An ma oggi non si sentono rappresentati né da Fratelli d’Italia, né dalla Lega né tantomeno da Forza Italia. Insomma, l’idea è di intercettare il favore di chi, nell’ambito del centrodestra, resta però distante dalla piazza di Bologna.

 

Promotore della nuova An è, appunto, l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ha però specificato che non assumerà alcun ruolo fino a quando non sarà chiarita la sua posizione nelle vicende di Mafia Capitale. Presidente del movimento è l’ex sottosegretario alla Salute, Pasquale Viespoli, ma con lui ci sono anche i ''quarantenni'' Fausto Orsomarso, Mario Ciampi, Sabina Bonelli, Marco Cerreto, Michele Facci, Gabriella Peluso, Veronica Rigoni, Andrea Santoro, Gianluca Vignale e Alessandro Urzì. E volti noti come Marco Cerreto, Giuseppe Scoppeliti e Roberto Menia. Proprio la presenza di quest’ultimo, referente di Futuro e libertà, farebbe pensare anche ad una regia finiana dell’operazione, ma l’ex presidente della Camera al momento non sembra figurare nel progetto. Se c’è, bada bene a restare nell’ombra, almeno per ora.

 

Sulla nascita di Azione nazionale si ragiona da mesi, le riunioni preparatorie sono cominciate da tempo ma il tutto ha subito un’accelerata dopo la caduta del Comune di Roma. È dalla Capitale che An vuole ripartire, non ponendosi in contrasto con gli altri partiti del centrodestra – tanto che è ammesso il doppio tesseramento – ma puntando ad un allargamento del bacino elettorale.

 

A queste riunioni preparatorie hanno partecipato nei mesi scorsi anche i viterbesi Marcello Meroi, ex deputato di Alleanza nazionale, ex sindaco ed ex presidente della Provincia di Viterbo, e Laura Allegrini, ex consigliere regionale prima ed ex senatrice poi anche lei sotto la bandiera di An. Anzi, l'Allegrini ha proprio partecipato alla costituzione del partito, andando anche dal notaio, ieri, per firmare l'atto con gli altri. Insomma: Azione nazionale l'ha fondata (pure) lei. ''Vogliamo ricostruire una Destra coi valori della Destra - dice Allegrini a Viterbonews24 -, che raccolga l'eredità di Alleanza nazionale. Ma vogliamo allo stesso tempo essere anche un'alternativa al renzismo autoritario che purtroppo ha intercettato il consenso di destra e di sinistra. Per quanto mi riguarda, mi attiverò a breve anche sul territorio affinché il partito sia presente anche nella Tuscia in modo visibile, con temi e iniziative. Non sono la sola, c'è già un gruppo di persone che mi sta dando una mano''. L'ultimo partito di Allegrini - per la cronaca - è stato il Nuovo Centrodestra, con il quale ha occupato anche un posto da consigliera provinciale nell'ultimo spaccato dell'amministrazione Meroi.

 

Già, Meroi. La sua è una posizione per lo più defilata ''L’idea non è male – dice il primo sindaco di destra nella storia di Viterbo -, ho preso parte al dibattito che ha portato alla costituzione del movimento. Azione nazionale vuole porsi come uno spazio libero nel panorama del centrodestra, dove, se si fa un’analisi meramente numerica, manca una consistente fetta di voti. Alleanza nazionale, infatti, stava su circa il 15%, Fratelli d’Italia oggi si assesta sul 3%: parte dei voti di destra sono andati a Salvini, qualcuno ha votato FI o altre formazioni di centrodestra, alcuni persino Renzi. C’è la necessità di recuperare la nostra gente proponendo temi e valore solo in parte rappresentati oggi dalla Lega o dal partito della Meloni. È un’operazione inclusiva – conclude -, non in contrasto con partiti già esistenti, ma che punta all’aggregazione di soggetti comuni di centrodestra''.

 

Se la nuova An avrà successo o finirà solo in un cumulo di buone intenzioni e nulla più lo si vedrà solo più avanti. Intanto, la prima uscita pubblica del movimento è fissata per il prossimo 28 novembre a Roma al teatro Quirino: la campagna elettorale per la Capitale è cominciata.




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