ANNO 25 n° 115
Alluvione Abinia: il Circolo Lamone Anlc dona scorte alimentari
22/11/2012 - 16:50

VITERBO - I cacciatori del Circolo Lamone Anlc di Farnese, Associazione della libera caccia, in aiuto della popolazione di Albinia colpita tragicamente dal nubifragio della scorsa settimana.

“Non si poteva fare altrimenti”. Sono queste le parole del presidente del locale Circolo Corrado Rossi, che in poche ore ha radunato i cacciatori di Farnese e ha comunicato loro che era “necessario dare un aiuto alla popolazione di Albinia colpita dal nubifragio dell’11 novembre scorso”.

Così, alcuni proventi della Festa del cacciatore, che si è svolta con successo lo scorso agosto a Farnese, insieme al contributo delle squadre di caccia al cinghiale “il Costone” e “la Farnia”, sono stati devoluti per l’acquisto di scorte alimentari e prodotti igienici.

E grazie alla disponibilità della ditta B&B Costruzioni, che ha messo a disposizione camion e autista, presso il punto di smistamento “aiuti della Marsigliana” (GR) è stato possibile procedere alla loro consegna.

“Il Circolo Lamone - spiegano gli organizzatori - non è nuovo a questo tipo di iniziative. Già nel 2011, infatti, ha donato uno strumento sanitario all’ambulatorio medico di Farnese, del materiale didattico per la Scuola dell’infanzia e piccoli contributi ricavati dal tesseramento dei cacciatori per le iniziative paesane. Quest’anno sono stati previsti: una donazione all’ospedale “Bambin Gesù” di Roma per il reparto che si occupa dello studio dell’ipertensione polmonare nei bambini, l’acquisto di un lettore Dvd per la scuola materna locale ed infine una donazione per la ricerca sulla leucemia. Tanti piccoli contributi - sottolineano i cacciatori del circolo - che uniti ad altri diventano grandi. In fondo anche il mare è fatto di gocce d’acqua”.

“Il grazie che mi viene rivolto ogi volta che promuoviamo una iniziativa benefica - conclude Rossi - lo giro sempre a tutti i cacciatori e a tutti coloro che partecipano alla nostra festa. Sono loro i protagonisti della solidarietà che mettiamo in campo”.




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