CIVITA CASTELLANA – Vogliono vederci chiaro le aziende ceramiche del distretto industriale di Civita Castellana sulle particelle d’amianto rilevate dal Servizio d’igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro della Asl in uno dei minerali usati per l'impasto. Per questo hanno dato mandato a due laboratori specializzati, uno a Francoforte e l’altro a Parigi, di eseguire i test sul feldspato, una delle materie prime degli impasti ceramici, risultato contaminato. Agli stessi laboratori, le aziende hanno dato mandato di analizzare anche la cosiddetta ''barbottina'', la sostanza liquida contenente tutti gli elementi dell’impasto che viene colato negli stampi dei sanitari in vitreous-china.

Le risposte dei due laboratori dovrebbe arrivare al più tardi entro martedì. Scopo dell’iniziativa delle imprese è confrontare i risultati degli esami del Politecnico di Torino, incaricato di eseguire le controanalisi dal Centro regionale amianto della Asl, che ha sede a Civita Castellana con quelle dei due laboratori stranieri.

''La nostra fiducia nei laboratori della Asl è massima – fanno sapere gli imprenditori –, ma in una situazione così delicata e considerati i gravissimi contraccolpi che potrebbero subire i nostri prodotti, a tutto vantaggio della concorrenza straniera, riteniamo opportuno avvalerci della consulenza di laboratori indipendenti. Vogliamo così – aggiungono – continuare a dare la massima collaborazione alla soluzione del grave problema con cui ci siamo trovati a fare i conti''.

Il timore degli imprenditori è che la produzione possa subire rallentamenti e che svariate centinaia di migliaia di pezzi stoccati nei depositi delle fabbriche possano restare invenduti. Anche se, come ha spiegato la Asl, il problema amianto non riguarda il prodotto finito, poiché la cottura a oltre 1200 gradi rende inerti tutte le materie dell’impasto ceramico.