ANNO 25 n° 118
Arsenico, Santi ''Prima la salute dei cittadini''
In merito agli interventi messi in campo dall'amministrazione
08/02/2013 - 11:53

Il sindaco di Farnese Alessandro Santi entra nel merito della questione Arsenico per fare chiarezza su alcuni aspetti fondamentali affrontati dall’amministrazione comunale per risolvere con urgenza il problema.

“Per noi, come abbiamo dimostrato finora, con i fatti, la salute dei cittadini è al di sopra di ogni altra considerazione – afferma Santi -. Disprezziamo qualunque speculazione elettorale realizzata a loro spese e reagiremo a tutte le strumentalizzazioni da qualunque parte esse vengano”. 

Così il sindaco interviene dopo le interrogazioni sull’emergenza arsenico emerse durante il consiglio comunale del 4 febbraio scorso. Per fare chiarezza e puntualizzare le soluzioni messe in campo dall’amministrazione comunale a tutela della salute dei cittadini. 

“La messa in funzione dell’impianto di potabilizzazione dovrebbe avvenire entro l’estate, e dipenderà, soprattutto da come la Regione Lazio farà fronte agli impegni presi - spiega il sindaco -. L’ubicazione del potabilizzatore è stata scelta con l’obiettivo di ottenere la maggior quantità di acqua potabile al minor costo possibile. Confidiamo di dare soluzione, a breve, non soltanto al problema dell’arsenico ma anche a quello dei fluoruri e dell’intorbidamento delle acque della Botte'. 

“Intanto - aggiunge – il punto di distribuzione alternativo di acqua potabile, a costo zero per gli utenti ( molti altri Comuni la fanno pagare), secondo quanto dichiarato dalla ditta fornitrice, è sufficiente ad una popolazione di circa 2mila abitanti. Questa amministrazione, inoltre, qualora fosse riconosciuto agli utenti il diritto giuridico al dimezzamento della tariffa dell’acqua, non si tirerà certo indietro. E, proprio in merito al dimezzamento delle bollette, è stato sottolineato che gli utenti Farnesani pagano una tariffa dell’acqua (€. 0,25) che è un quarto di quanto paga chi è dentro Talete (€. 1,07), pur considerato che tale tariffa è appena sufficiente a coprire i consumi di energia elettrica delle stazioni di pompaggio”. 

Infine il sindaco Santi ricorda che “la non potabilità dell’acqua è scaturita, non da un peggioramento della sua qualità, ma dal cambiamento della normativa, quando, nel 2001 una nuova legge diminuì la concentrazione dell’arsenico da 50 a 10 g/l, e lasciò quella del fluoruro ad 1,5 g/l, concedendo tempo, fino a dicembre 2008, per portarli a questi valori, adeguando gli impianti o cercando nuove sorgenti”. 

“L’arsenico a Farnese, causa la sua conformazione vulcanica - conclude il sindaco - c’è sempre stato e nel 2005, dal sindaco di allora, fu fatta la prima ordinanza di non potabilità dell’acqua, peraltro mai revocata proprio a causa del continuo superamento di questo valore. In quella stessa ordinanza prometteva di attivarsi per la dearsenificazione dell’acqua. Ma fino alla fine del suo mandato (giugno 2009) non ha mai fatto alcunché, né ha mai diminuito il costo delle bollette”.

 




Facebook Twitter Rss