ANNO 25 n° 110
Bruciati oltre 40 ettari tra bosco e stoppie
Vigili del fuoco impegnati in più di venti interventi in tutta la provincia viterbese
01/08/2012 - 20:04

VITERBO – Decine e decine di ettari andate a fuoco e oltre venti interventi dei vigili del fuoco del Comando Garofalo per far fronte all’emergenza incendi. Questo, in estrema sintesi, il bilancio di un’altra giornata a dir poco bollente.

In supporto ai pompieri della caserma di via della Pila, coadiuvati dai colleghi dei vari distaccamenti provinciali, anche i volontari della Protezione civile e gli agenti del Corpo forestale.

“In totale abbiamo eseguito una ventina di interventi in diverse zone del Viterbese”, hanno riferito i vigili del fuoco. “I roghi divampati oggi (ieri per i lettori, ndr) – hanno aggiunto - hanno interessato principalmente sterpaglie ma, in alcuni casi, hanno colpito anche terreni caratterizzati da vegetazione boschiva”.

Gli incendi, in particolare, hanno riguardato diverse zone della Tuscia: dal litorale (Montalto e Tarquinia, soprattutto), a Vico Matrino fino ad Oriolo Romano. Il più vasto, però, è stato sicuramente quello divampato, per cause che sono in corso di accertamento, a Monte Romano, dove sono andati a fuoco oltre quaranta ettari, tra sterpaglie e bosco. “L’intervento ci ha impegnato per circa cinque ore”, hanno detto i vigili del fuoco. La segnalazione è infatti giunta al centralino del 115 poco dopo le 14 e alle 19 erano ancora sul posto: l’incendio era ormai circoscritto e le fiamme domate, ma in corso c’erano ancora le operazioni di bonifica.

Sempre a causa delle temperature da bollino rosso, inoltre, dal Pronto soccorso cittadino hanno segnalato diverse richieste di intervento a causa di malori che, principalmente, hanno colpito persone anziane. E la situazione non accenna a migliorare, anzi: stando alle previsioni di Antonio Sanò, direttore del portale www.ilmeteo.it, il caldo picchierà duro fino a Ferragosto con temperature da record tanto che l'estate 2012, con “Ulisse”, potrebbe battere il precedente record del 2003. Ad aggravare il quadro del caldo e della siccità si aggiungerà, a partire dal weekend del 4-5 agosto e fino a giovedì 9 agosto, il respiro infuocato del “drago africano”, il vento caldo proveniente dall'entroterra algerino, che ha già fatto più volte impennare la colonnina di mercurio fino a 40 gradi in diverse regioni italiane.

 

 




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