ANNO 25 n° 79
Castagne, altra stagione da dimenticare
Raccolto scarso, molto guasto, frutti piccoli e prezzi inferiori a quelli del 2013
08/10/2014 - 12:59

VITERBO – Un'altra stagione da dimenticare, il 2014, per i produttori di castagne della Tuscia. Nella migliore delle ipotesi, il raccolto oscillerà tra il 40 e il 45% rispetto ai periodi migliori, quelli pre-cinipide. E, vieppiù, con due aggravanti: una notevole presenza di guasto, dovuta all’infestazione da balanino, e frutti più piccoli.

A circa metà del raccolto, il guasto oscilla tra 15 e il 50%. Con punte di oltre il 60% nei casi più gravi, tanto da rendere il prodotto non commercializzabile. In questo caso le castagne possono essere utilizzabili solo per la zootecnia (produzione di mangimi) o a scopi industriali. Quindi, il loro valore è nettamente inferiore rispetto al ''fresco''.

Per dare il segno della situazione, basti ricordare che, nelle aree alte, dove per motivi climatici il balanino non attecchisce, la pezzatura è notevolmente inferiore e possono servire 100-105 frutti per un chilo di castagne. L’anno scorso si arrivava al massimo a 90.

Il combinato disposto del guasto e della pezzatura avrà inevitabilmente ripercussioni sul prezzo al produttore, che per i frutti migliori potrebbe a stento eguagliare quello dell’anno scorso: tra i 250 e i 300 euro al quintale, ma per la maggior parte del raccolto si annuncia inferiore, anche se al momento si tratta solo d’indicazioni di massima.

Eppure, la stagione sembrava volgere al meglio: dopo anni di sofferenza acuta, dovuta all’infestazione da cinipide e dai suoi ''derivati'', i castagneti, anche grazie a condizioni atmosferiche favorevoli durate fino alla tarda primavera, erano tornati rigogliosi. E anche il numero dei ricci era notevolmente aumentato. Ma l’estate pressoché inesistente e altri fattori hanno vanificato i miglioramenti che s’intravedevano.

''Il risultato finale – spiegano i produttori – è che nelle località più basse, quindi meno fredde, i frutti sono relativamente più abbondanti, ma c’è più guasto; nelle zone più alte, dove il balanino per ragioni climatiche non attecchisce, il guasto è inferiore, ma ci sono meno frutti e più piccoli''. 




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