ANNO 25 n° 89
Chieste due condanne a quattro anni
le requisitorie dei pm nel processo ai responsabili delle Asl Roma H e Rieti
21/10/2015 - 13:14

VITERBO – Quattro anni di reclusione e la confisca di 360mila euro: questa la condanna chiesta dai pubblici ministeri Stefano d’Arma e Fabrizio Tucci, al termine delle loro requisitorie, a carico di Luciano Migliacci, ex direttore generale della Asl Roma H, e Patrizia Sanna, ex responsabile del servizio informatico. Per l’unico imputato viterbese del processo, Riccardo Perugini, Socio della Isa, i pm hanno chiesto l’assoluzione.

 

E’ così iniziato il rush finale per il processo sulle presunte tangenti intascate dai vertici delle Asl Roma H e Rieri, scaturito da una costola del maxi processo sulla gestione della Asl di Viterbo nella seconda metà degli anni Novanta.

 

I tre sono imputati di corruzione e turbativa d’asta. Secondo l’accusa, Migliacci e Sanna avrebbero incassato un vero e proprio ''stipendio'', dai 2 ai 5mila euro al mese, dalla Isa. In cambio assegnavano alla società, con procedure non sempre, anzi quasi mai legittime, la gestione dei servizi informatici delle aziende sanitarie.

 

A scoperchiare il verminaio che si celava dietro le forniture dei servizi alle Asl, fu la magistratura con l’arresto di Ferdinando Selvaggini, responsabile del centro elaborazione dati dell’azienda sanitaria di Viterbo. Dietro le sbarre finì anche Alfredo Moscaroli, responsabile della Isa, società che dal 2005 e nei quattro anni successivi, ottenne la gestione dei servizi informatici delle Asl di Viterbo, Rieti e Roma H. Moscaroli decise di vuotare il sacco e, in un memoriale consegnato ai pubblici ministeri, svelò tutte le mazzette che era costretto a pagare per lavorare. Fu così che da Viterbo le indagini si allargarono a Rieti e a Roma, quindi a Migliacci e Sanna.

 

Il processo è stato aggiornato al 17 novembre. S’inizierà con gli interventi dei difensori degli imputati, poi l’eventuale replica dei pm e, infine, la sentenza.

 

 




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