ANNO 25 n° 115
''De Santis sparò dopo essere stato aggredito e ferito dai tifosi napoletani''
Depositata la perizia del Racis. L'ultra accusato di omicidio è ancora a Belcolle
12/09/2014 - 12:28

VITERBO – Daniele De Santis, l’ultrà romanista accusato di omicidio volontario per la morte del tifoso napoletano Ciro Esposito e ricoverato nella struttura protetta di Belcolle, sparò contro i tifosi napoletani quando si trovava a terra, ferito e in un lago di sangue.

A rivelarlo i tecnici del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (Racis) nominati dal gip Giacomo Enber nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del 29enne di Scampia ferito gravemente prima della finale di Coppa Italia, giocata a Roma il 3 maggio scorso tra Napoli e Fiorentina, e deceduto il 25 giugno dopo una lunga agonia.

Nella relazione dei tecnici, che conta di oltre seicento pagine, vengono ricostruite le fasi che precedono la sparatoria e il ferimento di tre tifosi azzurri da parte dell’ultrà giallorosso De Santis, detto “Gastone”.

''Si ritiene che De Santis - si legge nella perizia dei tecnici del Racis - sopraffatto dagli aggressori, ferito e sanguinante, con le mani sporche del suo stesso sangue abbia impugnato l’arma ed abbia esploso i quattro colpi ferendo i tifosi napoletani”. Ma non solo; nella ricostruzione dei periti spunta anche una lama. Dopo aver lanciato fumogeni e bombe carta contro i pullman dei tifosi partenopei, De Santis viene inseguito da un gruppo di supporter napoletani. Una fuga breve però, che si conclude mentre l’ultrà giallorosso tenta di chiudere il cancello del vialetto che porta al circolo culturale Ciak, dove si trova la sua abitazione. “De Santis cade a terra – si legge ancora nel documento - , viene aggredito e inizia a perdere abbondantemente sangue. Non si esclude che in questa fase sia stato utilizzato il coltello a serramanico per mano di uno dei tifosi partenopei. Dopo avvengono gli spari in rapida successione”.

Una perizia, questa, che se da un lato sembra confermare che a fare fuoco sia stato solo Gastone, dall’altro potrebbe alleggerire la sua posizione facendo leva sulla legittima difesa, per questo ora i legali di De Santis chiedono nuove indagini alla Procura, “volte anche a chiarire la dinamica di quello che a tutti gli effetti appare un tentativo di omicidio nei confronti del nostro assistito”, dicono gli avvocati Tommaso Politi e Michele D’Urso. Le conclusioni della perizia del Racis – continuano i legali - vanno in direzione opposta a quanto inizialmente riportato dai media. La dinamica dei fatti che è stata ricostruita, infatti, risulta essere palesemente incompatibile con la tesi dell’agguato, soprattutto laddove si evidenzia che De Santis ha subito una brutale aggressione già prima del momento degli spari, riportando, tra l’altro, diverse coltellate all’addome”.

 

De Santis, come accennato all’inizio, è ricoverato in stato di detenzione nel nosocomio cittadino dallo scorso mese di giugno e rischia ancora di perdere una gamba. “Dovrà essere rioperato — ha reso noto l’avvocato — ma ora si faccia luce sull’aggressione ai suoi danni. Si può parlare di tentato omicidio”. E dal letto del reparto protetto di Belcolle, Daniele De Santis dovrà aspettare il prossimo 24 settembre per conoscere le decisioni del gip in merito alla nuova perizia.

Anche la famiglia di Ciro Esposito è intervenuta dopo i risultati della perizia del Racis. A parlare, lo zio del ragazzo: “De Santis aggredito? Certo, lo abbiamo sempre detto anche noi, solo che è stato aggredito dopo aver sparato e dopo aver perso l’arma. Anche perché mi sembra illogico che ci sia chi abbia aggredito a mani nude uno che aveva in mano una pistola”, ha detto Vincenzo Esposito. “Abbiamo sempre detto che De Santis ha sparato a mio nipote e poi la pistola gli è caduta e che solo a quel punto i tifosi napoletani lo hanno aggredito”, continua lo zio di Ciro. La famiglia Esposito resta comunque convinta che “alla fine giustizia verrà fatta, troveremo un giudice che toglierà il velo che copre questa storia”, la conclusione di Vincenzo Esposito.

Oltre alla decisione del gip, a fine mese è atteso un altro avvenimento importate: il deposito dei risultati dell’autopsia eseguita sulla salma di Ciro Esposito.

Come in un puzzle gli inquirenti, giorno dopo giorno, posizionano nuovi tasselli, riportando al gip un quadro probatorio imponente: sulla scorta di tale materiale i giudici del tribunale di piazzale Clodio avranno il compito di stabilire con esattezza cosa sia accaduto tra le strade di Roma nelle ore precedenti la partita in cui Fiorentina e Napoli scendevano in campo per contendersi la Coppa Italia.




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