ANNO 25 n° 111
Di Luisa torna sul ring: ''Voglio vincere ancora''
Un nuovo manager (il romano Buccioni) e programmi ambiziosi per il pugile viterbese
21/06/2013 - 04:00

VITERBO – Che poi il pugilato è così: annunci e ripensamenti, fame e rigetto, passione e delusioni. Andrea Di Luisa non si ritira. Alla faccia di chi lo aveva detto, alla faccia di chi lo aveva scritto, alla faccia di quelli che lo avevano sperato, per primi i suoi avversari. Il 31enne napoletano di nascita ma viterbese d’adozione torna sul ring, e la boxe italiana mantiene uno dei suoi protagonisti più illustri e spettacolari. Di Luisa torna sul ring con un nuovo manager, il romano Davide Buccioni, che con il suo Buccioni boxing team è riportato il grande pugilato nella capitale e che adesso ha inserito nella sua scuderia di campioni anche un cavallo di razza come Andrea. Rotto il rapporto con la promoter grossetana Conti Cavini, ieri è arrivato l’accordo con il nuovo agente. E per ottobre è in programma il grande rientro: un combattimento sulle sei riprese, probabilmente contro un avversario straniero, giusto per riassaporare l’atmosfera del combattimento, per ritrovare confidenza con i guantoni e con le corde.

 “Sono contento dell’ufficialità – dice Di Luisa a Viterbonews24 – E’ una cosa che volevo: perché la passione che ho per questo sport è sempre stata fortissima, e tanti amici hanno insistito affinché non lasciassi. Questi due fattori mi hanno spinto a trovare il modo per tornare sul ring, anche facendo dei sacrifici, perché in fondo la boxe è soprattutto sacrificio, umiltà, passione e allenamento”. L’ultimo incontro risale al 23 novembre, quando al PalaMalè Andrea cedette sotto i colpi del francese gitano Rebrasse: in quella notte dolorosa e indimenticabile c’era in palio il titolo europeo dei supermedi, da quella notte Andrea non è più salito sul ring per una gara ufficiale. Ma si è continuato ad allenare, nonostante una parentesi politica (sfortunata e già archiviata) e nonostante l’amarezza di aver assistito a certi verdetti che non fanno onore alla storia della nobile arte. Uno come Di Luisa, comunque, non molla mai.

 

“Sto lavorando duramente per tornare ad alti livelli – spiega lui, che lunedì sarà in campo con la maglia dei bianchi nella finale del calcio fiorentino, altra passionaccia – Aggiungo che mi vedrete ad altissimi livelli, il miglio Di Luisa ancora deve venire. Ho avuto problemi di famiglia, gravissimi, ad ottobre del 2010. Da quel giorno non sono stato più me stesso: non dormivo, ero teso e nervoso. La sconfitta contro Ndiaye per il titolo europeo, a Pontedera, dipese pure dal mio stato mentale. Ma adesso ho superato tutto, sono rinato, e sono pronto a tornare a vincere, anche a livello internazionale”. Ma prima il rientro di ottobre, poi un altro test match, magari la riconquista della cintura tricolore che ha fatto bella mostra sul caminetto di casa Di Luisa per parecchio tempo, e che lui ha lasciato senza che nessuno l’avesse battuto.

Ma dove combatterà, ad ottobre, Andrea? “Spero a Viterbo. Qualcuno ha detto che con la sconfitta di Marini (con il quale Di Luisa si era candidato, in lista per il Pdl, ndr) non avrei mai più potuto salire sun un ring in città. Spero non sia vero: qui ho tanti tifosi. Ma se fosse così sono pronto ad andare altrove, anche sulla luna. Chi mi vuole bene mi seguirà ovunque, e io voglio solo combattere e vincere”.




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