ANNO 25 n° 117
''Dopo 21 anni definanziata legge valle dei calanchi''
Il commento del consigliere Parroncini dopo la visita al museo di Lubriano
31/12/2011 - 04:00

VITERBO - “L’ultimo regalo del 2011 della Polverini è il definanziamento della legge regionale 71 del 1990: dopo 21 anni ci voleva questa giunta per azzerarla. E ora è a rischio la conservazione e la valorizzazione di tutta l’area che ruota attorno alla valle dei Calanchi”. Il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Parroncini, oggi ha visitato a Lubriano il museo della valle dei Calanchi e raccolto le preoccupazioni del sindaco Giuseppe Pagliaccia.

“Questo territorio – dice Parroncini – ha una conformazione unica nel suo genere. Per promuovere la valle, nel ’90 la Regione varò la legge 71, rifinanziata ininterrottamente per 21 anni. Ma pochi giorni fa, nel bilancio 2012 approvato il 22 dicembre, per la prima volta questo percorso si è interrotto ed stata completamente definanziata”.

Eppure il lavoro svolto dal Consorzio Teverina – che grazie ai finanziamenti ha valorizzato tutta la zona - ha prodotto grandi risultati. “In 21 anni – continua Parroncini - ci sono state la manutenzione dei sentieri, la creazione del museo a Lubriano, il restauro di manufatti storici in un ampio territorio che comprende i Comuni di Bagnoregio, Lubriano, Castiglione in Teverina, Civitella d’Agliano e poi in seguito anche Graffignano e Celleno. Tutti fanno parte del Consorzio, altra potenziale vittima dell’azzeramento dei fondi, visto che difficilmente potrà proseguire questo percorso virtuoso”.

Nel corso della visita il consigliere regionale dei Pd ha raccolto le preoccupazioni del sindaco. “Teme a buon diritto l’interruzione del lavoro di questi anni. Il museo ha costi di manutenzione e senza finanziamenti potrebbe chiudere. Ma si rischia di interrompere anche il lavoro di valorizzazione della valle e di tutto il sistema che ruota attorno alle emergenze storiche, archeologiche, ambientali, paesaggistiche e naturali. Si tratta dell’ennesimo colpo alla Tuscia viterbese – conclude Parroncini – l’ultimo di uno stillicidio di definanziamenti che ne indeboliscono la vocazione turistica. Oggi c’erano centinaia di visitatori nella zona, soprattutto a Civita di Bagnoregio: tutto il sistema economico che ruota intorno a queste bellezze rischia di essere fortemente indebolito”.




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