VITERBO – Non ci fu nessuna estorsione. Assolta perché il fatto non sussite, E.T.S, 58enne bulgara arrestata nel settembre 2013 con l’accusa di aver spillato, sotto minaccia, denaro a un pensionato di Viterbo, cui faceva da badante.

Questo il verdetto emesso ieri mattina dal giudice Rita Cialoni. La sentenza ha completamente ribaldato la tesi accusatoria: il pubblico ministero aveva infatti chiesto la condanna a tre anni di reclusione della bulgara. Soddisfazione per l'assuluzione dell'imputata è stata epressa dall'avvocato Guido Conticelli, difensore della donna.

L'indagine, soprannominata ''Legione Straniera'', era scattata dopo la denuciata del pensionato, che riferì ai carabinieri della stazione di Viterbo di essere stato più volte minacciato, anche di morte, dalla badante se non le avesse dato ingenti somme di denaro. Denaro che la donna asseriva di dover inviare al figlio, arruolato nella Legione Straniera, da cui il nome dell'inchiesta.

Con il passare dei giorni, sempre secondo quanto denunciato dal pensionato, le richieste di denaro da parte della donna e le conseguenti minacce si sarebbero fatte sempre più pressanti. Finché l'uomo, a suo dire esausto e impaurito, decise di rivolgersi ai carabinieri.

I militari suggerirono al pensionato di fingere di accetare le richieste della badante e di fissare un appuntamento con lei per la consegna del denaro. L'uomo chiamò così la donna e convennero di incontrarsi nel centro della città. Non appena il 70enne ebbe consegnato il denaro alla bulgara, intervennero i carabinieri appostati lì vicino e l'arrestarono.

Ma l'accusa è stata smontata durante il dibattimento, poiché il giudice ha ritenuto fondata la tesi della difesa, secondo la quale quei soldi rappresentavano il pagamento di un debito o dell'arretrato di un lavoro e non un'estorsione. Così la badante è stata assolta per non aver commesso il fatto.