ANNO 25 n° 117
''Faccia a faccia'': teatro per orientare gli studenti ai colloqui di lavoro
Nuova esperienza formativa che partirà dall'istituto Dalla Chiesa
05/12/2013 - 15:48

MONTEFIASCONE – Prima tappa a Montefiascone per “Faccia a faccia”, la nuova esperienza di teatro formazione per l’orientamento al colloquio di lavoro. Come si prepara il colloquio? Come bisogna presentarsi? Come ci si candida a un ruolo in un’azienda? A confrontarsi con queste domande saranno per primi gli studenti dell’Istituto Carlo Alberto Dalla Chiesa di Montefiascone, ma gli organizzatori già pensano di esportare la rappresentazione anche a Viterbo, Roma e altre città italiane. E’ convocata per sabato 7 dicembre alle ore 11 la conferenza stampa di presentazione che si svolgerà presso l’aula consiliare del Comune di Montefiascone. Prenderanno parte all’incontro il sindaco, il presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Viterbo e il presidente Ancl Unione provinciale di Viterbo. Promotori dell’evento sono CSA Consulta per lo sviluppo delle aziende e delle professioni , IPSE Istituto Psicologico Europeo, l’Istituto Carlo Alberto Dalla Chiesa e la Compagnia Teatrale I Giovani.

Per avvicinarsi al duro mondo del lavoro i giovani hanno bisogno di consapevolezza di sé, competenza emotiva, competenza relazionale, attivazione delle risorse personali, capacità progettuale, abilità strategiche, autostima e resistenza alle frustrazioni. Da questi requisiti arriva la proposta di una formazione attiva che usi il teatro, l’apprendimento attraverso il coinvolgimento nell’esperienza vissuta da altri. Così un gruppo di attori metterà in scena le ansie, le strategie, gli errori e le aspettative di una giovane candidata che affronta un colloquio di lavoro. E il pubblico, man mano, entra nella scena e valuta, commenta, suggerisce e sperimenta. Questo è lo scopo di “Faccia a faccia”.

“Lo spettacolo – commenta Massimo Corinti, autore e regista di “Faccia a faccia” - è incentrato sulle modalità di svolgimento di un colloquio di lavoro. Voglio anche far emergere, nella messa inscena, le caratteristiche umane del selezionatore e le dinamiche del rapporto con il candidato, per invitare a considerare un colloquio non come un quiz, ma come un momento di comunicazione complessa, tutto da costruire. Il mio testo suggerisce le fasi topiche di quel momento e la presenza in scena di un formatore dell’Istituto Psicologico Europeo, che introduce, commenta, interrompe lo spettacolo per dialogare con il pubblico e coinvolgerlo”. “Ho esperienza di didattica e di veicolazione di contenuti – continua Corinti -, e per questo ho scelto il teatro-formazione, il metodo più coinvolgente che conosca, nel quale la comunicazione emotiva è a servizio dell’obiettivo formativo e spinge al confronto e al cambiamento. Agli attori ho chiesto uno sforzo notevolissimo: dare sostanza e credibilità ai loro personaggi e mettere tutto al servizio dell’esperienza del pubblico. Interpreteranno le situazioni previste dal copione e potrebbero essere chiamati a commentarle, a modificarle, a provarle con modalità che verrano loro suggerite dagli spettatori, o dal formatore. Saranno “avatar” degli spettatori, a disposizione del loro gioco di conoscenza”.

E Michele Palazzetti, responsabile Coaching e Formazione dell’IPSE, Istituto Psicologico Europeo, entusiasta dell’iniziativa di Corinti, fa anche un’altra considerazione importante: “Nell’era dell’informazione globale ai ragazzi di oggi basta un rapido movimento delle dita sullo smartphone per chiedere, per sapere, per aggiornarsi am allo stesso tempo appaiono disorientati. E il loro smarrimento potrebbe dipendere dalla disabitudine alla confidenza con se stessi”.

“Faccia a Faccia” non si aggiunge alle tante voci che vogliono spiegare ai ragazzi come fare qualcosa, è un momento denso e ricco, divertente e spericolato, nel quale si offre ai ragazzi di sperimentare come fare ad essere se stessi, nel modo più efficace possibile. Se vogliamo che i nostri ragazzi presentino al mondo del lavoro tutte le loro qualità, dobbiamo fare in modo che di quelle qualità personali abbiano consapevolezza. Alla domanda “come affrontare al meglio un colloquio di lavoro?”, vorrei che dopo quest’esperienza di teatro-formazione ciascuna rispondesse ‘Con tutta la forza dei miei limiti e delle mie paure, che coraggiosamente ho imparato a conoscere e con la forza delle mie qualità, che con metodo ho imparato ad usare’. Sono un coach, addestrato ad aiutare le persone perché vedano con chiarezza i loro obiettivi e li raggiungano. Considero il lavoro di Massimo Corinti un’occasione preziosa e uno strumento raffinato ed efficace”.




Facebook Twitter Rss