ANNO 25 n° 89
Inaugurata casa famiglia per disabili adulti
Assessore Visini: ''Il progetto è risultato di politica integrata''
29/01/2014 - 16:58

VITERBO - E’ stata inaugurata oggi a Caprarola “Civico 130”, una casa famiglia socio-riabilitativa per disabili adulti a disposizione di tutti e 5 i distretti sanitari del Viterbese.

Al taglio del nastro il sindaco di Caprarola Eugenio Stelliferi, l’assessore regionale alle Politiche sociali Rita Visini, il vicesindaco di Vetralla Giullio Zelli, il direttore sanitario, Patrizia Chierchini, l direttore amministrativo, Daniela Donetti, Il direttore del distretto 4 Massimo De Simoni e il dirigente del “Disabile Adulto” Gilda Rusch. La struttura è ubicata al centro del paese perché, come ha spiegato il sindaco, “vogliamo consentire il facile raggiungimento dei servizi, ma anche per rafforzare il legame con la comunità e il senso di accoglienza. Come Comune di Caprarola stiamo pensando a dei tirocini socio-riabilitativi per inserire queste persone in contesti lavorativi. Ci auguriamo che il progetto possa proseguire oltre la fase sperimentale e diventare un modello per la Regione Lazio. E’ un giorno molto importante per la nostra comunità, mettiamo un mattone significativo verso la costruzione di servizi sociali all’avanguardia”.   

Otto i posti a disposizione, sette dei quali già assegnati, mentre l’ottavo sarà riservato alle emergenze. “L’obiettivo spiega - Massimo De Simoni direttore - è riuscire a migliorare l’autonomia dei pazienti. Quello che abbiamo raggiunto è un grande successo perché è un servizio per l’intera provincia di Viterbo ed è la dimostrazione che quando buona sanità, buone idee e buona politica si incontrano si raggiungono ottimi risultati”. Per Patrizia Chierchini si tratta di “una iniziativa estremamente importante per il territorio. Un progetto qualificante e innovativo con obiettivi chiari che non poteva essere ignorato”. Un progetto che intende riportare la politica vicino ai cittadini come evidenziato dall’assessore Regionale Visini: “Questo è un progetto virtuoso ed è il risultato di una politica integrata per cui c’è stata una sinergia di tutti i soggetti interessati con l’obiettivo di mettere al centro la dignità umana e la persona. Si è lavorato per un territorio superando particolarismi e confini, e anche questo rientra nelle buone pratiche”.




Facebook Twitter Rss