ANNO 25 n° 110
Indagati un dirigente e due funzionari
Il sindaco Michelini: ''Sono convinto che riusciranno a spiegare il loro operato''
16/09/2015 - 13:16

VITERBO – Sono un dirigente e due funzionari i tre dipendenti comunali coinvolti nell’inchiesta sul Festival delle luci. Secondo quanto si è appreso avrebbero tutti e tre avuto un ruolo di primo piano nella gara con cui l'appalto è stato assegnato alla Audiotime, azienda che figura tra i soci fondatori della Fondazone Caffeina. Il reato ipotizzato è l’abuso d’ufficio.

 

Per il sindaco Leonardo Michelini la magistratura va lasciata lavorare nella massima serenità . ''I funzionari del Comune – continua il sindaco – sapranno ricostruire quanto accaduto e fornire ragioni a giustificazione del proprio operato. La cosa che mi rassicura è che non sono emersi coinvolgimenti di amministratori''.

 

Tutto è partito da un esposto presentato dalle opposizioni. Nel mese di aprile la visita delle Fiamme Gialle negli uffici comunali: il settore Ragioneria e quello Cultura. In quell’occasione è stato preso tutto il materiale relativo alla gara d’appalto. In questi mesi la Guardia di Finanza ha condotto le indagini e raccolto il materiale necessario.

 

Era il Natale 2013 quando l’amministrazione Michelini decise di realizzare come evento caratterizzante del Natale la manifestazione che andò sotto al nome di Luminaria. Ci fu una nuvola di polemiche in seguito ad alcuni fatti ritenuti singolari. Uno su tutti la prova luci effettuata nei giorni precedenti l’affidamento dell’appalto.

 

Seguirono duri interventi stampa da parte dei consiglieri di opposizione, scaturiti poi in una dettagliata denuncia presentata in Procura. La gara fu aggiudicata da Audiotime, che presentò un’offerta di 70mila euro. Oltre a questa ditta partecipò anche la società Carramusa, con un’offerta di 45mila euro. Si scelse il primo pretendente poiché, ad avviso della commissione giudicatrice, aveva presentato un’offerta più dettagliata, ma si trattava di dettagli per cose non richieste nel bando. Da qui ancora polemiche e la decisione delle minoranze di presentare un esposto in Procura.

 

I tre indagati hanno venti giorni di tempo per farsi interrogare dal pm o consegnare le proprie memorie difensive, prima dell’udienza preliminare.




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