ANNO 25 n° 110
''La droga era di mio fratello''
Enzo Benfante si difende e tramite la moglie accusa il maresciallo dei carabinieri Angelo
01/09/2011 - 09:23

Non ci sta Enzo Benfante, il dj residente ad Acquapendente che lo scorso 17 agosto è stato arrestato insieme al fratello Angelo per coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti, a vedersi ''scaricare'' addosso l'accusa di essere l'unico artefice di quella piantagione di marijuana trovata nel sottotetto della caserma dei carabinieri di Grotte di Castro ed anzi rilancia, sostenendo che la piante erano del fratello.

A dichiararlo è la moglie di Enzo, che parla di un uomo distrutto che aveva solamente fatto un favore all'ormai ex comandante della stazione di Grotte: ''Lo scorso maggio Angelo chiamò mio marito chiedendogli se poteva realizzare un impianto idrico ed elettrico nel sottottetto - racconta la donna -. Enzo non si rifiutò perché gli doveva un favore, ma dopo aver fatto questi lavoretti non ne volle più sapere nulla. E' tornato in quella caserma il giorno del blitz dei carabinieri di Montefiascone e Viterbo solamente perché lo ha chiamato Angelo, che gli ha chiesto di portare via le piante prima che arrivassero i colleghi. E' per questo motivo chesi trovava lì, mentre il fratello in un primo momento non si è neanche fatto trovare. Enzo non aveva nemmeno le chiavi del sottotetto e inizialmente non ha respinto le accuse perché ancora una volta voleva aiutare Angelo, ma ora non è più possibile continuare così''.

Il maresciallo Benfante, infatti, durante l'interrogatorio davanti al gip Franca Marinelli si era difeso sostenendo di aver prestato al fratello il sottotetto dell'abitazione di servizio, all'interno della caserma, per svolgere attività connesse al suo mestiere di dj, in quanto è un locale perfettamente insonorizzato, quindi ideale per registrare musica. Ha aggiunto poi di aver scoperto solo pochi giorni prima che il fratello ci aveva allestito una piantagione di marijuana. Mentre si stava tormentando per decidere come uscire e, soprattutto, se denunciare o meno il fratello, c'è stato il blitz dei suoi colleghi, il sequestro della piante di canapa indica e gli arresti del fratello e suo.

Ora, invece, Enzo, che si trova agli arresti domiciliari, dichiara che la piantagione era del maresciallo.




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