ANNO 25 n° 89
L'asino grigio viterbese alla riscossa
Era ritenuto estinto, ma alcuni appassionati, in anni di lavoro, l'hanno salvato
e dal 2012 è stato reinserito nell'elenco ufficiale delle razze nazionali italiane
Sabato è stato tra i protagonisti più attesi del raduno dell'Ippodromo La Valle
08/10/2013 - 04:00

VITERBO - Era dato per estinto da anni, tanto che anche su Wikipedia è stato pubblicato il suo ''coccodrillo''. Ma grazie all'appassionato lavoro di poche e tenaci persone, durato circa 10 anni, l'asino grigio viterbese è ''resuscitato''. E gode di buona salute, tanto che dal 2012 è stato di nuovo inserito nell'elenco ufficiale delle razze nazionali italiane. Lo scorso mese d'aprile ha superato anche l'ennesimo esame finalizzato a verificare la sussistenza delle caratteristiche tipiche della razza da parte tecnici dell'Arsial (Azienda regionale per lo sviluppo agricolo del Lazio). Da quando è stato fatto ''resuscitare'' con una serie di incroci mirati, si sta di nuovo diffondendo in tutto il territorio regionale.

Dal 1500, l'asino grigio viterbese è protagonista del Palio delle Contrade di Allumiere, che si svolge ogni anno nel piccolo paese la prima domenica dopo Ferragosto.  Alcuni esemplari vengono fatti partecipare alla Corsa degli asini di Canepina, che si disputa a maggio, nell’ambito dei festeggiamenti in onore di Santa Corona, patrona del paese, e alla cosiddetta ''Tonna'' di Civita di Bagnoregio, in programma la prima domenica di giugno e la seconda domenica di settembre.

L’altro ieri, l’asino grigio viterbese è stato tra i principali protagonisti del raduno svolto nell’ippodromo Lla Valle a Montefiascone, l'appuntamento annuale organizzato dall’Asineria Lory (www.asinerialory.altervista.org) e dal sito www.raglio.org. Raduno cui hanno partecipato numerosi allevamenti. Nel Lazio, l’asino grigio viterbese, oltre che dall’Asineria Lory, viene allevato dall’azienda agricola-agriturismo Il Castoro (www.azagricolailcastoro.it), situata sulle rive del lago di Martignano, nel cuore del Parco regionale di Bracciano e Martignano.

''Gli asini in genere, e il grigio viterbese in particolare - spiega Cristian Olimpieri, uno dei proprietari dell’Asineria Lory –, dopo essere stati per millenni adibiti al lavoro, stanno diventando sempre più animali da compagnia. Le sue caratteristiche specifiche – aggiunge -, fattezze infantili, morbidezza, organi di senso molto sviluppati, goffo, simpatico, dolce, accogliente, curioso, lento, lo rendono particolarmente adatto al lavoro terapeutico, in particolare per la cosiddetta opoterapia, una branchia della pet-therapy''.

Gli asini da adibire all’opoterapia vengono selezionati, addestrati in modo specifico e tenuto sotto stretto controllo di operatori zootecnici e veterinari al fine di garantire tutti gli aspetti igienico-sanitari e il benessere animale.

Non va poi dimenticato che l’asino si è guadagnato sul campo il titolo di simbolo per eccellenza della cultura rurale. Ma anche della religione (la fuga in Egitto della Madonna e di san Giuseppe in groppa a un asino; l’asino e il bue nella stalla che il loro fiato scaldano il bambino Gesù; l’ingresso di Gesù a Gerusalemme in groppa a un asino bianco eccetera), dell’arte (è stato raffigurato dai più celebri artisti: da Giotto a Cimabue, da Michelangelo a Piero della Francesca per arrivare ai grandi contemporanei), della letteratura (da Esopo a Fedro ad Apuleio; da Miguel de Cervantes, autore del Don Chisciotte, a Leopardi, per citarne alcuni), delle canzoni (da Fabrizio De André a Francesco Guccini: da Sergio Endrigo a Bruno Lauzi, e l’elenco potrebbe essere ancora lungo), nella mitologia .

''Abbiamo iniziato ad allevare questi straordinari animali per passione e per gioco – dice ancora Cristian Olimpieri - . Non avevamo cioè uno scopo preciso a parte la soddisfazione di avere gli asini sempre al nostro fianco, come amici fedeli. Ed è ancora questo lo scopo che ci lega a quello che viene considerato uno degli animali che più ha contribuito alla crescita della civiltà. Il nostro allevamento – conclude - è nato 6 anni fa e adesso conta diversi capi, suddivisi tra soggetti di razza pura come l’asino dell’Amiata, il grigio viterbese, il Ragusano e vari incroci nati nel nostra stessa azienda. Naturalmente tutta questa passione è accompagnata dalla voglia di pubblicizzare la specie dell’asino, che viene troppo spesso raffigurata in maniera inesatta e superficiale, e che invece risulta essere un animale intelligente e dalle mille sfaccettature, che lo rendono veramente unico''.

(Fotoservizio Patrizia Pinzi)




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